un Tom Hardy superlativo per una trasposizione cinematografica della vita del detenuto più famoso di Inghilterra, meglio conosciuto come Charles Bronson. Film a tratti non semplice in quanto mira ad una ricerca costante del voler far emergere il profilo psicologico del protagonista. Musica e fotografia superlative. Ad una visione superficiale può apparire forse pretenzioso e a tratti un po' pesante, ma a mio modesto parere questo film è una vera chicca.
Il carcerato più pericoloso del mondo, ingestibile, con una rabbia dentro che però non si capisce da dove venga, unico scopo essere al centro dell'attenzione. Risultato? Botte da orbi, date e prese. Ottima regia, buona musica, ma deve piacere il genere.
Biografia del noto criminale inglese Michael Gordon Peterson a cui fu attribuito il nome, per la sua sua violenza e aggressività, del famoso attore Charles Bronson, un titolo assolutamente splendido e diretto magistralmente, il tutto raccontato come monologo dallo stesso protagonista, che rivive la sua ossessione per lo scontro fisico e la sua volontà di star sempre al centro dell'attenzione attraverso un lungo flashback
Ogni particolare è un omaggio all'immenso Kubrick, immagini violente e al limite del grottesco ma paradossalmente ironiche ed affascinanti, la presenza di una colonna sonora che alterna temi classici a musica rock, un'attenta analisi del protagonista, sono solo alcuni dei particolari che rendono grande questo film, ad aggiungere abbiamo un Tom Hardy che buca letteralmente lo schermo con la sua immensa interpretazione a cui riesce a conferire al suo corpo e alla sua mente un immagine veramente credibile di un personaggio cosi complesso e multiforma, e quasi duplica la sua interpretazione fungendo sia da narratore che da protagonista dell'intera vicenda, dimostrandosi uno dei talenti più interessanti di Hollywood.
Film ambientato nelle carceri. La regia è particolare e interessante. La storia del feroce criminale Michael Gordon Peterson è resa bene. Per il resto il film non ha grossi spunti. Per appassionati del genere è un film in più, apprezzabile.
Refn è un regista particolare, i suoi film sono dei viaggi introspettivi alla scoperta dell'animo umano e questo "Bronson" ne è la prova; grazie anche alla straordinaria performace di Tom Hardy lo spettatore viene catapultato all'interno di un mondo folle, violento a tratti quasi tragicomico, ma il tutto altro non è che il cervello del protagonista.
Un opera difficile, ma allo stesso tempo affascinante, che consiglio caldamente di vedere.
Dello stesso Refn consiglio anche Vallahla Rising, mentre sconsiglio Pusher del quale ho visto solo il primo dei 3, ma che però mi ha deluso.
Cmq tornando a Bronson si merita sicuramente un 7,5, ma dato che non si posson dare mezzi voti do un 7 pieno.