che gioiello questo film, gli echi kubrickiani sono forti vividi e lampati, il rallenti delle scene, le musiche, il tutto di forte impatto, arancia meccanica è dietro la porta.
il film verte su questa figura impazzita che prende il nick di Bronson e aspira alla celebrità.
metastasi impazzita incontrollabile, gode del dolore e della violenza perpetrata su se stesso e gli altri.
icona del circo novecentesco trova la sua consacrazione nei voli pindarici dell arte sino alla sua maggiore creazione viva e vegeta, il suo altro che osserva lo scempio che fa di sè.
michael Petterson, il piu famoso carcerato di inghilterra spende 34 anni della sua vita in carcere per reati minori senza aver ucciso mai nessuno.
regia sicura, come detto kubrick è presente in ogni immagine, di forte respiro molto spesso statiche che non hanno timore di indugiare scavare, questo personaggio assai bizzarro quasi sia una ricerca sociale.
grande interpretazione, recita con ogni parte del corpo, opulento massiccio spesso nudo.
è volutamente forzato, sopra le righe.
Hardy ha fatto un gran lavoro su se stesso e sul personaggio dando quel tocco straniante e maniacale che lo rendono violento ma irresistibile.
vive bene la scena, masticando lettermente il "palco"
picchia balla canta e stona, ride scopa si emoziona .
nella musica chiari lirismi e forti richiami ad arancia meccanica
un Tom Hardy superlativo per una trasposizione cinematografica della vita del detenuto più famoso di Inghilterra, meglio conosciuto come Charles Bronson. Film a tratti non semplice in quanto mira ad una ricerca costante del voler far emergere il profilo psicologico del protagonista. Musica e fotografia superlative. Ad una visione superficiale può apparire forse pretenzioso e a tratti un po' pesante, ma a mio modesto parere questo film è una vera chicca.
Il carcerato più pericoloso del mondo, ingestibile, con una rabbia dentro che però non si capisce da dove venga, unico scopo essere al centro dell'attenzione. Risultato? Botte da orbi, date e prese. Ottima regia, buona musica, ma deve piacere il genere.
Film ambientato nelle carceri. La regia è particolare e interessante. La storia del feroce criminale Michael Gordon Peterson è resa bene. Per il resto il film non ha grossi spunti. Per appassionati del genere è un film in più, apprezzabile.
Refn è un regista particolare, i suoi film sono dei viaggi introspettivi alla scoperta dell'animo umano e questo "Bronson" ne è la prova; grazie anche alla straordinaria performace di Tom Hardy lo spettatore viene catapultato all'interno di un mondo folle, violento a tratti quasi tragicomico, ma il tutto altro non è che il cervello del protagonista.
Un opera difficile, ma allo stesso tempo affascinante, che consiglio caldamente di vedere.
Dello stesso Refn consiglio anche Vallahla Rising, mentre sconsiglio Pusher del quale ho visto solo il primo dei 3, ma che però mi ha deluso.
Cmq tornando a Bronson si merita sicuramente un 7,5, ma dato che non si posson dare mezzi voti do un 7 pieno.