che gioiello questo film, gli echi kubrickiani sono forti vividi e lampati, il rallenti delle scene, le musiche, il tutto di forte impatto, arancia meccanica è dietro la porta.
il film verte su questa figura impazzita che prende il nick di Bronson e aspira alla celebrità.
metastasi impazzita incontrollabile, gode del dolore e della violenza perpetrata su se stesso e gli altri.
icona del circo novecentesco trova la sua consacrazione nei voli pindarici dell arte sino alla sua maggiore creazione viva e vegeta, il suo altro che osserva lo scempio che fa di sè.
michael Petterson, il piu famoso carcerato di inghilterra spende 34 anni della sua vita in carcere per reati minori senza aver ucciso mai nessuno.
regia sicura, come detto kubrick è presente in ogni immagine, di forte respiro molto spesso statiche che non hanno timore di indugiare scavare, questo personaggio assai bizzarro quasi sia una ricerca sociale.
grande interpretazione, recita con ogni parte del corpo, opulento massiccio spesso nudo.
è volutamente forzato, sopra le righe.
Hardy ha fatto un gran lavoro su se stesso e sul personaggio dando quel tocco straniante e maniacale che lo rendono violento ma irresistibile.
vive bene la scena, masticando lettermente il "palco"
picchia balla canta e stona, ride scopa si emoziona .
nella musica chiari lirismi e forti richiami ad arancia meccanica