Mi allineo con molte delle opinioni lette sul film. Deludente perchè le premesse per un thriller piacevole c'erano. Purtroppo la pellicola ben presto si sviluppa in un modo sconcertante, mescolando troppe cose: fantascienza, temi mistico/religiosi, suspence, fisica, giallistica, ortopedia e medicina applicata.
Risultato. Un passato di verdure indigesto e mal odorante.
Qualche spunto di riflessione interessante per la verità ce l'ha, come l'idea che l'uomo occidentale non si pone il problema delle conseguenze delle sue scelte quotidiane (anche solo banalmente l'acquisto di un prodotto che finanzia una multinazionale che schiavizza uomini e donne di altre latitudini), oppure l'idea di un giudizio finale che prima o poi arriverà e con il quale dovremo fare i conti. Ma sono aspetti che trapelano appena nel film.
Se l'intenzione era quella di proporre qualcosa di decente per l'estate, consiglio vivamente una bella passeggiata sul lungomare per chi può permettersela o una più produttiva serata con amici davanti a 2 boccali di birra gelata
Il film soffre un pò sia sulla sceneggiatura che sul ritmo. La storia è davvero vintage e molto intrigante. Un plauso alla fotografia, la riproduzione dei colori e degli ambienti d'epoca valgono davvero la pena di essere visti...
L'idea della pulsantiera risale alla leggendaria serie "Ai confini della realtà". Chi non ha capito il finale (o tutto il film), può vedere i 25 minuti dell'episodio e otterrà due risultati: non spendere un centesimo e capire la logica del racconto originario. Questo remake è una macedonia di temi che non ha né capo né coda. Alla fine rimangono solo domande e nessuna risposta. Complimenti al regista: ha rievocato al pubblico i mitici telefilm anni 80.
Film originale, insolito e dagli sviluppi poco prevedibili, ma non per questo riuscito. La prima parte è piuttosto lineare ma molto interessante, sviluppata attorno a un singolo spunto fantastico-surreale e ai dubbi etici e morali che comporta (premiamo il pulsante / non lo premiamo / abbiamo premuto ma ci siamo pentiti); poi, dopo 30-40 minuti, tutto ciò viene quasi completamente accantonato, e la trama parte per la tangente buttando dentro cospirazioni alla X-Files, esperimenti, filosofia spicciola, misticismo, tecnologia così evoluta da sembrare magia, nonché un vasto assortimento di amenità varie che lasciano a dir poco perplessi - tra cui spicca un tizio che scopriamo essere stato posseduto da entità superiori dopo aver preso un fulmine in faccia! La regia è buona, ci sono alcune scene molto riuscite e d'impatto, e nel complesso il film incuriosisce e invoglia a sapere dove andrà a parare, ma più ci si avvicina alla fine più ci si sente presi per i fondelli, perché diventa sempre più evidente che molte delle assurdità a cui ci tocca assistere non hanno in effetti alcuno scopo se non quello di stupire e confondere le idee. Ad esempio, qualcuno mi spieghi che utilità abbia ai fini della trama l'esistenza dei famigerati portali, che cosa aggiungono? Sorprende in negativo anche la banalità dell'epilogo, che chiude la vicenda nel modo più scontato possibile e lascia parecchi spunti irrisolti, preferendo buttarsi sul dramma strappalacrime e su moralette discutibili, che peraltro vanno pure a sminuire e contraddire quanto visto nella prima parte. In definitiva, un film che riesce ad intrigare e ad essere diverso dal solito, ma che alla fine lascia un grande amaro in bocca. Un'enorme occasione sprecata.