Ottimo film, ma che, probabilmente volutamente, non si è voluto scavasse ancor più profondamente nella realtà dei giovani del decennio attuale. Magia diffusa, ma anche qualcosa di tenue, leggero e inespresso! In ogni caso, da vedere!
Una parola: -S T U P E N D O-, punto.
Mi ha preso in maniera assoluta, scatenando l'ira e la gioia della mia emotività.
Semplicemente un maremoto emozionale.
Davvero tanti complimenti al regista e alla sceneggiatrice.
Questo film è talmente ben scritto e costruito da lasciare nello spettatore una struggente nostalgia dell'estate. Non ci si pensa mai, ma davvero l'estate è la stagione che porta con sé la pienezza della vita e dell'amore, e quando finisce il rimpianto non è mai abbastanza. Il film fa anche riflettere sulla vita di quei pochi abitanti di piccole isole, che effettivamente vivono solo in funzione della bella stagione, per poi restare "isolati" nel periodo invernale. Bravo il regista, con pochi tocchi delicati costruisce una storia d'amore universale e tenera. Bravi i due giovanissimi attori, naturalezza da vendere e splendida chimica di coppia. La scena clou, cifra stilistica di tutto il film: quando Martina ritorna a Ventotene, nell'abbraccio che scambia con Salvatore c'è la vita che rifluisce nelle vene di lui, davvero la raffigurazione visiva di come l'amore ti possa rimettere al mondo. Un film che non si dimentica, bellissimo.
storia minimalista ma nello stesso tempo universale. L'amore inatteso, la voglia di dare nuove prospettive ad una vita altrimenti segnata dalla "sindrome del materasso" (lato invernale in cantiere, lato estivo all'isola, "sul mare", a portare in giro i turisti). La disillusione. L'epilogo tragico.
Il tutto mai concitato, ma sempre sussurrato (com'è lontano il cinema di D'Alatri da quello di Muccino). Carino anche il quadro familiare ,pur se solo accennato. A volte qualche macchiettismo partenopeo. Tuttavia un film molto gradevole.