Scenografie kubrikiane già viste in più la storia sembra dipanarsi molto presto, però il tutto non disturba e c'è un'ottima caratterizzazione dei "personaggi". Un buon prodotto che, come scritto da qualcuno che mi ha preceduto, sembra uscire dal passato della SF ma che rimane sempre affascinante perchè continua a porci delle domande e a minare le nostre certezze di uomini del XXI secolo. Voto 8.
Premetto che mi piacciono i film di fantascienza e che ho trovato molto bella l'opinione-recensione di Valerio di Milano, che condivido per i contenuti,apprezzabili, del film: ciò non toglie che il film stesso sia lento, scarno e noioso. E' vero che siamo abituati ormai ad effetti speciali sempre più speciali,pero' se intendiamo il film come un piccolo viaggio, questo viaggio deve essere anche divertente, o meglio ancora coinvolgente.Bravo il protagonista ( certo non da Oscar) scarna la scenografia, bella la colonna sonora ma poco approfondita la psicologia dei cloni, con i quali non si riesce ad entrare in empatia . Mi sembra quindi un film molto sopravalutato.Un 5 giusto perche' il budget e' limitato e perche' il regista e' al suo esordio.
Il film è molto interessante, un film di fantascienza direi di tipo "classico". Ben fatto, molto ben evidenziato il risvolto psicologico della solitudine e con uno sviluppo della trama molto ben congegnato. Unico appunto che farei è una certa mancanza di mordente e di adrenalinicità che pur potrebbe avere anche se rimane un film veramente ottimo. Pur nello stesso filone gli manca un pò dell'azione presente nel pur mediocre "Il sesto giorno" o nell'ottimo "The Island" ma questo film è sicuramente da vedere perchè riporta il genere di fantascienza entro canoni che non si vedevano da molti anni e spero che questo filone possa sempre di più essere seguito per tornare finalmente ad avere film di fantascienza degni di questo nome accanto ai soliti fumettoni pseudo-fantascientifici. Dopotutto il genere fantascientifico dovrebbe affrontare anche il tema della lotta dell'uomo contro le enormità che esso stesso infligge al genere umano per i più svariati motivi ed alla natura. Dovrebbe aiutarci a capire cosà potrà essere il nostro futuro continuando così.
Cosa piace in questo film? L'umanità di tutti i personaggi presenti nella base lunare, compreso il robot Gerty, forse il più umano di tutti. I "non-umani" sono relegati nella zona d'ombra del film, ma fanno sentire la loro presenza. I tre astronauti dell' "equipaggio di salvataggio" e soprattutto la Lunar, la compagnia che fornisce elio 3 per il consumo energetico terrestre. I tempi rallentati, i richiami ad altri capolavori della fantascienza non fanno altro che aggiungere fascino a questo film. Una scienza inumana che asserve l'uomo al potere economico o una scienza così umana da umanizzare le macchine? Questa è la grande scelta che deve fare l'umanità, simbolizzata dal finale che, dobbiamo dire, è sottotono rispetto al resto del film.