...peccato per alcuni buchi di sceneggiatura e per le orrende recitazioni,però l'ambientazione e lo scopo ultimo della tanathografia,raggiunto con il reciproco orrore di due persone che si guardano nel momento fatale,meritano qualcosa in più della sufficienza.
Certo, a leggere i giudizi dei cinefili di film-up che hanno fatto defungere questo film prima ancora di fargli la thanatografia (si potrebbe dire così, no??) sarebbe stato meglio evitare il pur minimo contatto visivo con il suddetto, tuttavia, andando controcorrente, dico che cine-operazioni di questo genere vanno incoraggiate....Non è un film horror, nè un thriller, ma un prodotto d'atmosfera che evoca i racconti gotici, con una chiave di ricerca che, seppur mal sviluppata, lo rende degno, comunque, di un minimo di attenzione, se non altro per la sua capacità di tenere a distanza l'imperante sotto-genere tecno-splatter.
Questo filone cinematografico (vedi anche "The Orphanage", "Custodes Bestiae", "Riflessi di Paura", anche se è un remake) che ha un vertice ne "Il Nome della Rosa", basato, a volte, su coproduzioni internazionali, che predilige il richiamo alle fonti storiche (nel caso specifico abbiamo oltre il gotico, la matrice polanskiana con riflessi argentiani) potrebbe davvero costituire un'alternativa a quanto di poco l'industria propone. Atmosfere, giochi di luce (votati al chiaroscuro), misteri, biblioteche, intrighi che affondano le radici in un passato più o meno lontano, colonne sonore basate sulla musica corale, personaggi dall'identità sfuggente, miti secolari, operazioni alchemiche, potrebbero essere gli ingredienti giusti per portare avanti un genere che non necessita di alcuna thanatografia per sapere a che punto è arrivato....
Il regista è italiano e l'Italia ha un vasto campionario di registi di genere che sono stati "importati" dall'estero. Basta saper coniugare il passato per andare avanti. 5 di incoraggiamento. Grazie Sig. Fumagalli: la sua follia è la nostra salute...!!!
......si questo film non è altro che una lunga attesa di qualcosa che non arriva mai. Appartiene a quella categoria di film, dove lo spettatore resta in perenne attesa di un qualche cosa che deve accadere e questo qualcosa non accade mai. Più di una volta mi sono ritrovato a guardare in giro invece del film. Quando sembrava che si stesse muovendo qualche cosa, ritornava nella sua banalità. Tutto il film per una spiegazione ed un risultato finale davvero demenziale, una fotografia di una morta ripresa tramite gli occhi di un morto....... Bha per chi non lo avesse visto, vi ho appena svelato il finale, pertanto visto che tutta la storia è racchiusa negli ultimi 5 minuti del film, pagate me che vi ho risparmiato un tempo indefinito di noi
Quasi inutile scrivere la recensione di un film che non avrebbe neanche dovuto uscire nelle sale. Delirante, praticamente privo di trama, non si capisce bene dove gli autori volevano andare a parare (ma loro, lo avranno capito?). Proprio a voler salvare qualcosa, mi é parsa bella la scenografia, costituita dagli interni di un inquietante edificio, ma il resto é da dimenticare.
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(3/10)
