Piccolo capolavoro noir firmato da un regista esordiente (Dordit) e ambientato nel Friuli. Da un apparente morte naturale si sviluppa un caso che coinvolge la tratta degli emigrati e la logica del profitto di cui tanti imprenditori (e non solo del NordEst) abusano. Molto bravo il bambino autistico, belle le location con un abile gioco di ombre e chiaroscuri su tutti i personaggi (mostrando la triste realtà dove vivono i protagonisti), mi chiedo solo se questo film lo avesse fatto un regista americano tipo Shyamalan quante odi si sarebbero levate. Invece ringraziando Moretti e qualche altro che ha creduto in questo progetto si è riusciti almeno a distribuirlo nelle sale, putroppo passando per lo più inosservato, e grazie a Rai3 almeno a proporlo in tele. Voto 9
Non brutto, certo, però in Apnea tutto suona già visto, e rivisto, rivisto, rivisto.
Il suicidio che stona, il bambino autistico unico testimone, il protagonista giornalista che se la fa con la figlia ribelle del miliardario, persino il modo in cui il protagonista comincia a sospettare (il sedile e gli specchietti dell'auto del morto sono regolati per una persona più bassa) sembrano degni a malapena di una puntata di Senza Traccia.
Santamaria è bravo, infatti è praticamente l'unico a parlare in tutto il film, ma non è Jack Nicholson. La regia scorre anonima e forse solo la fotografia fa della sua mediocrità un pregio.
Bravissimo il bambino, che speriamo di non ritrovare a fare gli spot dei Gormiti.
A mio parere Apnea perde anche il paragone con La Ragazza Del Lago, altro film così così che esce dalla stessa casa di produzione ma, forse anche ad un copione più convincente, può sfoggiare Servillo, Bonaiuto e la Golino.
In conclusione se lo volete vedere va bene, ma se non ve lo vedete non vi siete persi niente.