Natura da cartolina, ma piena di incongruenze. Va bene che voglia essere una favola, passi la volpe che si comporta come un cagnolino, ma la trama è come minimo assurda. 'sta bimbetta (incosciente) non fa altro che correre da sola, allo stato brado, tra monti e valli in fior... ma la famiglia dov'è? cosa fa? Lascia andare una bambina di 7-8 anni a scorazzare chissà dove, tra cinghiali, lupi, linci, orsi!? Scene inverosimili dove si perde in una grotta e improvvisamente si trova in una foresta. Si addormenta nel cavo di un albero (sempre nella fitta foresta, con le lucciole a cui si è guastata l'intermittenza) e si sveglia nello stesso cavo d'albero, ma in mezzo a un'ampia radura assolata Hanno abbattuto la foresta, nella notte?). E poi il branco di lupi messi in fuga con due strilli... ma per carità!!
Dicevo diseducativo: il comportamento della bambina che sembra così dolce in realtà lo vedo estremamente asociale, dispotico e possessivo. Infatti il suo primo pensiero per la volpe è di "addomesticarla", cioè impossessarsene (la "mia" volpe), senza pensare alle conseguenze e diventando, verso il finale, sempre più prepotente e possessiva, pur restando il moralino finale con ravvedimento. Anche se favoletta per bambini, le stupende immagini della natura non compensano la falsità della storia.
Non capisco quelli che criticano il film dicendo che non è verosimile, che non si vedono amici e genitori della bambina, etc..... E' ovvio, lo scopo del film è di isolare il rapporto della bambina con la natura selvaggia con un contatto che si costruisce gradualmente e che supera la differenza di specie, fino a che la parte 'forte' (la bambina) non si spinge troppo oltre e vuole imporre il SUO linguaggio. La volpe non è più in grado di sostenere il rapporto e fugge spaventata. Belle immagini di natura, eccezionale 'recitazione' degli animali protagonisti (come avranno fatto a riprendere l'inseguimento della volpe da parte della lince?).
Un'immersione nella natura che non ha la freddezza di un documentario ma il pathos di una storia d'amore: bravissimi.
Più che la storia, ricorderò di questo film le straordinarie immagini di natura; il regista Luc Jacquet è riuscito a imprimere un alone di magia e di mistero ai nostri boschi europei e agli animali che li abitano; sembrava di essere in un mondo parallelo, anche se fisicamente poco distante, a quello delle nostre città di traffico, smog, confusione... Forse basta davvero poco (senza andare chissà dove) per scoprire quella magia, bisogna però avere lo stupore e la curiosità della deliziosa bambina.
Straordinario come si sia riusciti, in questo film, a far "recitare" animali selvaggi: la volpe e poi la lince, i lupi....