Si può ancor assistere ad ottimo cinema come dimostra Kaurismaki con questo struggente,poetico e stilisticamente perfetto film. una storia agrodolce raccontata con una maestria eccezionale. bellissimo.
p.s.
mi rincresce trovare commenti che fanno riferimento a temi come destra/sinistra, che tristezza..ma cosa c'entra?l'aspetto politico nel film mi pare altamente secondario,casomai più un affresco sociale se così si vuol dire. è solo grande cinema quello di "luci della sera", chi non lo capisce o non lo riconosce (più semplicemnete)farebbe meglio a tacere piuttosto che aprire bocca a vanvera.
che bella sfilza di commenti negativi, spesso compiaciuti.. ma perché la gente non si informa di cosa si tratta, prima di andare a vedere un qualunque film? Kaurismaki, secondo me, è uno dei pochissimi registi attualmente in attività che merita attenzione, questo è un film molto duro, senza speranza, ben diverso dall'ultimo, "Le Havre", una specie di favola a lieto fine.
forse certi commenti sono una reazione difensiva, da parte di chi non voleva farsi coinvolgere dalle terribili problematiche che il film contiene, chissà, fatti loro, mi vien da dire..
non sono sicuramente molti i registi con questa capacità di provare compassione per i diseredati di cui è pieno il mondo, Kaurismaki è fra quelli, ed è molto, molto bravo.
un bel film, ottimo l'attore protagonista; (nel pugilato protrebbe considerarsi un gran incassatore, che malgrado i colpi a gragnuola resta comunque sempre in piedi).
Malgrado personaggi e luoghi "grigi e funesti" ci lascia il messaggio che anche per i deboli e gli indifesi (siano anche animali) vi può esser speranza nel domani.
Un film quasi privo di parole, fermo, muto, estatico, dissonante nel profondo. Una fotografia meravigliosa, nella sua immobilità, nella sua tragicità. Una disperata, digraziata discesa nell'abisso della solitudine, dell'incomunicabilità, nell'assenza di speranza, ma anche una laconica e lentissima immagine di mano nella mano che tristemente ti suggerisce una straziante possibilità di riprendersi un poco la vita, così irrimediabilmente lontana.
Per puro caso ho visto questo film di questo regista a me sconosciuto. Mi ha lasciato attonito, stranito, solo. Bello.