Va bene, il regista intendeva presentarci in primis una storia d'amore; e fin qui, niente di che come film...
Ma vi confesso che per buona parte della visione ho vissuto una sorta di "trip" psichico tra misteri, personaggi buffi, fantasie sensoriali...
Dal momento che non stiamo commentando un capolavoro epocale della storia del cinema, riuscita pellicola del genere "fantasy (anche se in giro si dice esistono davvero gli ipertricotici, bah...)sentimentale-drammatico".
Era da un bel po' che non viaggiavo piacevolmente con la mente così in sala...
Fur - Un ritratto immaginario di Diane Arbus
Kidman e Downey jr
In questo film ho visto per la prima volta a parer mio una Kidman calarsi nel personaggio di Diane.
Mi soffermo solo sul filo sottile che divide il film dalla realta'.
Qui se ne vedono di tutti i colori, uso termini comuni, come direbbero la maggior parte delle persone.
La " bellezza " fisica qui scompare del tutto. Tutto viene trasmesso dagli occhi,dalle movenze, dai gesti e dai sentimenti.
Persone apparentemente fisicamente non belle ma con dentro un cuore ed un anima nobile.
Bisogna andare oltre all'apparenza, la bellezza e' dentro di noi. Il gesto della Kidman nel portare alla fine l'uomo che ama, che ha imparato ad amare nonostante quell'aspetto poco invitante.
Gli amici di Downey sotto tutt'altro che belli ma espressivi, vivi, sorridenti, anche nel momento che donano il libro con le foto a lei, loro sorridono perche' sono vivi, perche' vivono perche' sono amate.
Downey nel film prima brutto (come vuole il copione) e poi diventato bello ma spaventato dalla bellezza di una donna che prova sentimenti per lui. Dietro a quella sua bruttezza c'erano sentimenti veri, assorbiti da una donna bella ma completamente sola.
Questo a parer mio vuol dire che belli si e' ma si e' anche soli perche' e' come una vetrina. Non e' bello solo quello che appare ma quello che si e' dietro.
Le espressioni di Downey in questo film parlano piu' delle parole, trasmettono dolcezza e debolezza, dentro ad un corpo forte pieno di peli con la fragilita' e la durezza del cristallo.
Giulia, Bologna 1 ottobre 2012
Lo avevo perso al cinema e l'ho visto, per caso, in una notte insonne.
La sceneggiatura, la storia, i tempi e soprattutto i sentimenti che fuoriescono, suo malgrado, dal personaggio, nonché i sentimenti e le sensazioni, ci rendono partecipi e ci fanno diventare insofferenti ad una vita pianificata e ripulita; il desiderio di anormalità, di avvicinarsi a tutto ciò che viene considerato tabù, inavvicinabile, ininnominabile.
Strepitosi gli attori, strepitosa la storia strepitoso il film.
Film molto particolare e lento. Certo, cattura lo spettatore e Nicole e' sempre bella e brava, ma credo manchi quel qualcosa per renderlo un grande film.
Promosso con riserva.