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Fur - Un ritratto immaginario di Diane Arbus

Opinioni presenti: 27
Media Voto: Media Voto: 6.5 (6.5/10)

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orribile

(1/10) Voto 1di 10

È onestamente uno dei film più brutti che abbia mai visto ed una delle rare volte in cui ho pensato "cambio canale, non riesco ad andare avanti, è inguardabile". un riuscito mix di banalità, buonismo e idiozia, condito con un pizzico di gusto per il morboso ed trovate di un trash quasi gustoso se solo fossero inserite in un b movie degli anni 60 (quando lui alla fine gli regala la pelliccia fatta con i suoi peli il ridere ha finalmente preso il sopravvento sullo sbalordimento). buonismo ben oltre i film disneyani, è una pessima versione della bella e la bestia con la scusa (perchè è solo una scusa, perchè poi della biogafia non c'è traccia) di narrare la vita di una fotografa coraggiosa ed originale che oggi si starà rivoltando nella tomba. ma la kidman che ci fa in questo filmaccio???



Fiammetta, 25 anni, Firenze.




Grande storia

(10/10) Voto 10di 10

Ripenso al film e mi vengono i brividi. Sara' perchè Nicole Kidman è come sempre straordinaria, meravigliosa anche questa sua ultima interpretazione.Il personaggio di Diane Arbus mi ha affascinato: una donna che vive un'esistenza borghese, è di buona famiglia, assistente del marito fotografo, due bambine. Insomma tutto normale. Se non fosse che Diane sente dentro di se' un'irresistibile attrazione verso un mondo ricco di mistero, indefinito, e questo desiderio di esplorarlo fino in fondo nasce quando Diane incontra Lionel, la sua fonte di ispirazione. Mi è piaciuto moltissimo il legame instauratosi tra i due, Diane finalmente sorride, finalmente è se stessa, finalmente è libera. Questo secondo me è cio' che deve fare l'amore:spronarci, aiutarci a capire realmente chi siamo e cosa vogliamo.L'amore è la via. Infatti Lionel lascia a Diane un raccoglitore che lei dovra' riempire con le sue foto.La prima sara' proprio quella dell'amato. Intensa è la scena in cui Diane respira l'aria che Lionel le aveva lasciato. Bellissima la sceneggiatura, i colori dell'appartamento di Lionel, il vestito turchese di Diane.



Adele, 21 anni, Gallipoli.




delusione patinata

(6/10) Voto 6di 10

quanto siamo ossessionati dal pelo ? C'e' gente che con la moda delle cerette e della depilazione non puo' vivere senza, come puo' essere il disagio di chi un giorno si rade e subito dopo si ritrova come se fosse uno scendiletto pilifero? La devastazione del "Fur", cioe' del pelo-pelliccia,raccapriccia anche il nostro protagonista che dopo la fase di giustizia sommaria decide di doversi accettare e anzi ricavare da questa malattia dei soldi e della fama. Viene rappresentata una sorte di corte dei miracoli assolutamente integrata nel tessuto sociale che ha una sua personale e totale dignita' dell'essere ( come giusto che sia ma difficilmente pensabile sopratutto nel 1958 ) che ribolle di vita nell'interno dell'incredibile stanza dei prodigi di Lionel ( l'uomo lupo o propriamente l'uomo cane).E se da un lato possiamo notare come l'accettazione/socializzazione sia la logica conseguenza di una situazione da affrontare, dall'altro abbiamo il cosidetto mondo dei normali che prima prova curiosita',poi dopo ammirazione e infine amore.Il cerchio si chiude con l'autodistruzione appena si ristabilisce la normalita' che pero' puo' essere solo momentanea. Un tema simile poteva e doveva essere trattato con piu' rigore e meno algida superba distanza, dove ogni approfondimento sembra ricongiungersi piu' alle immagini che al vero senso del trattato.Indugiando sulla galleria invece che sulla sua origine troviamo famigliole perfette che arrivano ad accettare il tutto con una noncuranza quasi fastidiosa per un film serio che dovrebbe ricalcare il vero ( sarebbe stupendo,ma non lo e'), per poi esserne gelose e quasi imitative . In questo senso Allan che si fa crescere un folto barbone e' la cosa piu' ridicola che possiamo vedere ( gelosia e imitazione,quasi che la moglie amasse il pelo in se stesso e non la sensazioni che il profondo Lionel uomo trasmette)e tutto il film ci fa vedere come le capigliature finte e le pellicce siano in fondo un bagaglio non tipico di un freaks ma di tutti noi,rendendo la cosa quasi parodistica rispetto al dramma interiore che un malato di ipertricoidismo vive. Un film quindi anonimo , denso di richiami alla "Pepping tom" per il continuo uso dei fori che fanno da occhio della camera,oltretutto dopo mezz'ora monotono e dove la macchina fotografica e' solo uno scudo e scusa per coperture non la vera osservatrice portatrice nel tempo delle immagini e del ricordo/testimonianza. Una Kidman bellissima che pero' propone le solite espressioni che fanno parte del suo carnet ( viso basso e occhi strizzati per simulare momento di riflessione per decisione abusati) non basta a dare tono a un film che cosi' trattato e' solo acqua nell'oceano del qualunque.



Pietro, 42 anni, Gessate (MI).




che pa**e!!!

(2/10) Voto 2di 10

a dar retta alla mia ragazza che si fissa co sti film strani, d'autore dice lei, mah! non ho niente contro nani, storpi, montagne di pelo ed altri fenomeni da barraccone, ognuno ha i suoi problemi e merita di essere rispettato, ma certo un'accozzaglia del genere di personaggi tutti insieme, alcuni dei quali non centrano niente con la trama, peraltro lenta come la supermoviola di biscardi, ha avuto l'inevitabile effetto di spakkarmi i ko***oni .



Antonio, 38 anni, Lecco (LC).




particolare...

(7/10) Voto 7di 10

bello lo spunto di quello strano e improbabile amore (ke Diane sapesse ke sotto quella pelliccia c'era Robert Downey jr???). film di atmosfere incredibili ed emozioni, unica pecca la lentezza ke non lo rende adatto ad un grande pubblico. brava Nicole e superlativo Downey ke recita il suo personaggio con una leggerezza, una dolcezza ed un'intensità senza eguali. film particolare ma non per tutti.



Monica, 37 anni, Modena.





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