Tralascio la bravura degli interpreti, tutti all'altezza dei propri ruoli. Nel film ci sono due scene che trovo particolarmente significative che in un certo qual modo riassumono la triste storia di Irina la protagonista. La prima quando Irina finalmente ha trovato un lavoro di babysitter e con la bambina fa un gioco; si fa per dire. Il gioco consiste nel fasciare la bambina con un legaccio e così impedita stando per terra, la bambina deve a qualsiasi costo alzarsi in piedi. Dovrà faticare non poco e metterci tutte le sue forze, provando più volte per riuscirci, ma ci riuscirà. Con questa scena il regista sintetizza il travaglio psicologico di Irina per potersi liberare dal suo uomo crudele che la cerca per riportarla nel suo mondo degradato, ma che Irina cerca con tutte le sue forze, più volte di non saperne più di quella esistenza che la sta portando sempre più in basso come le scene dei ricordi mostrano fin troppo bene. L'altra è il finale, quando Irina esce dal carcere. Varcato il cancello fatti alcuni passi si guarda attorno, non c'è niente, non si vede nessuno. Lei fermandosi tutta sola in un attimo capisci il suo dramma. Debbo rifare lo stesso calvario per sopravvivere? Poi raggiunta la panchina nei pressi si accascia in preda ad un profondo sconforto. Una stretta al cuore ti prende. Per fortuna poi si vede una grande ed immenso sorriso di una giovinetta, la bambina ormai cresciuta che avanza verso di lei, ma che lei presa dai suoi neri pensieri a mala pene riesce a vedere. Così finisce il film ma che lo spettatore capisce che la mano tesa della bambina cresciuta sarà la sua speranza per una vita normale, tanto desiderata da Irina.
Il film "La sconosciuta" di Tornatore è bello, ma non mi è parso il capolavoro che dicono. L'ho trovato un po' macchinoso, un po' compiaciuto nella violenza e pieno di scelte cinematografiche che non amo, dal suono in presa diretta (che secondo me impedisce di sentire bene) all'uso della musica durante i dialoghi. Splendide le interpretazioni di Michele Placido e della protagonista femminile, un'ucraina mai sentita. Un po' sprecato Alessandro Haber (che io amo alla follia), mentre Margherita Buy è uno specchietto per le allodole (appare 5 minuti verso la fine del film).
un bel nove tondo tondo se lo merita, un film bellissimo, forse il + bel film italiano degli ultimi 5 anni, drammatico, struggente, emozionante come raramente si vede, meriterebbe un oscar al miglior film straniero (se sarà presentato).
un film italiano veramente bello,avvincente dall'inizio alla fine. Ottima regia,sceneggiatura e colonna sonora. bravi gli attori.Splendide la bambina e la (per me sconosciuta)interprete principale. Sicuramente da vedere e conservare in cineteca.
film perfetto, bellissimo fatto con arte, attori eccezionali, musiche eccellenti.
come tutte le cose belle è passato quasi inosservatio al grande pubblico!!