un film particolare, il primo tempo somiglia spesso ad un horror soprattutto nei momenti in cui si propone una visione soggettiva del disagio mentale attraverso immagini che assomigliano molto a dei videoclip musicali, il film prende allo stomaco, fa quasi male, ma è questo un suo pregio, la malattia mentale vissuta quasi in prima persona. Nel secondo tempo lo stile varia un poco verso un racconto più convnzionale e talvolta la storia ha qualche tentennamento e lascia alcuni interrogativi aperti .
Un film comunque da vedere; bravi Bova e la Finocchiaro fantastica la fotografia e i movimenti di camera accompagnati indissolubilmente da una colonna sonora che è anche essa struttura portante del film.
L’amore. Questo componente che come il delta di un fiume si dirama in molteplici vie, ha intrapreso attraverso la storia raccontata in questo film, un viaggio in uno dei suoi aspetti piu` difficili: quello che gli fa incontrare l’handicap, in questo caso psichico.
Questo film riesce ad addentrarsi con semplicita` e professionalità` in una storia che contiene gli innumerevoli aspetti di questo amore: sofferenze, aspettative, confronto con gli altri, che vengono a conoscenza di questo incontro.
Uscendo dalla sala, credo si abbia la possibilita` di acquisire la consapevolezza di comprendere maggiormente questa ulteriore faccia dell’amore, che ogni essere umano ha il diritto di ricevere nelle sue varie forme.
Incuriosito dalla presenza della Finocchiaro sono andato a vedere questo film. La storia è abbastanza ben costruita anche se non tutti i personaggi sono all'altezza. La figura del fratello, per esempio, è scontata e fuori posto. Bravo Bova ma non eccelso, soprattutto nel finale. Fa pensare l'approccio alla malattia e le occasioni per affrontare il discorso siano così esaltate dalla critica.
Buona l'idea ed il problema posto fa pensare. Il film l'ho guardato volentieri fino alla fine con la mia ragazza. Piacevoli le musiche, ma non posso dire lo stesso del racconto usato per la storia. Ottimo Roul Bova, si è calato egregiamente nella parte.
Nel complesso non lo rivedrei, mediocre.