Se un film di questo genere ti sorprende, ha fatto a pieno il suo dovere di thriller. A un certo punto la protagonista si convince quasi dell'inesistenza della figlia. Bello
Bellissimo ed avvincente l'inizio, regia e montaggio molto molto belli, inquietanti ecc ecc..
Peccato che poi il film si spezza e prende una piega bruttina bruttina.
Solo per la prima oretta è comunque da vedere
Anche a me è rimasta un po' la fastidiosa sensazione di un finale affrettato e un po' sciocco (un'esplosione "controllata" con sopravvivenza dietro uno sportellino e il riemergere della donna dai fumi come Schwarzy). Peccato perchè le premesse erano buone con annesse angoscie aereonautiche e isterie di mamma quando perde un figlio, però appunto lo sviluppo finale non convince col solito cattivo goffo e impacciato e la donna che improvvisamente diventa un super-eroe. La Foster recita come in panic-room brava ma tuttavia poco credibile soprattutto nella fase "eroina". Voto 5
Non si tratta del solito disaster movie a cui eravamo abituati negli anni '70, con i vari 'Airport', ma di un giallo che si dipana e trova un'atmosfera perfetta nel più moderno degli aerei passeggeri. Grande interpretazione della Foster. La trama è a dir poco avvincente e trasporta lo spettatore dal primo all'ultimo istante. Come al solito il critico di turno ha da 'ridire'. Non c'è mai qualcosa che lo siddisfi appieno, o il finale. O l'inizio o la parte centrale o questo o quello. Ma fatela finita!. è un bel film, carico di suspance e di tutti gli ingredienti giusti. Non per ultimo 'il sospetto' sul gruppo di islamici, che dopo gli accadimenti dell'11 settembre sembra scontato. Ed il regista è bravo a 'giocare' sulla psiche dello spettatore. Un messaggio chiaro e forte e che soprattutto arriva. Sean Bean è a mio avviso uno dei migliori attori attuali del set cinematografico. Lo ha dimostrato ne 'Il Signore degli Anelli'. E nelle vesti del comandante del Boing è perfetto. Solo noi sappiamo che la bambina c'era, ma tutto è stato 'cancellato'. Un piano congegnato alla perfezione che però trascura un fatto fondamentale: 'l'amore di una madre'. E che madre!. ad un certo punto la foster sembra cedere davanti alle spiegazioni della psicologa di turno. Ma mentre piangendo si avvicina all'oblò dove la piccola aveva disegnato con il ditino un cuore sulla condensa, il suo respiro lo fa comparire nuovamente. quello è l'attimo in cui capisce di dover agire con astuzia e di trovarsi di fronte a qualcosa di 'losco'. L'agente della security di bordo (Peter Sarsgaard), sembra aiutarla ma è proprio lui il pazzo. Bellissima la scena dove ormai tutto è finito ed il comandante, che senza colpa non aveva potuto crederle oltre, le chiede scusa. Assolutamente da vedere.
Mi aspettavo qualcosa di diverso. Il regista indugia troppo sulle isterie della Foster piuttosto che approfondire una trama che, di per sè, risulterebbe avvincente ma che, mal supportata da una sceneggiatura incerta ed inadeguata, non avvince più di tanto. La protagonista, comunque, è brava ed anche Sean Bean, nel ruolo del comandante, svolge discretamente il proprio lavoro. Nel complesso, tuttavia, le scene di tensione sono poche e la pellicola, benchè non sia certo da bocciare, non risulta esaltante. Indubbiamente c'è di meglio.