Non tutti amano il cinema francese, chi cerca i thriller pieni di colpi di scena con scene movimentate non può certo apprezzare un film che si basa sull'analisi psicologica dei personaggi.Questo è un film adatto a spettatori di una certa levatura, non è un film con Jean Claude Damme... L'abilità di Chabrol sta nel tratteggiare con delicatezza e abilità la psicopatologia. Il regista seduce e affascina con un racconto pacato e lineare che pian piano diventa angosciante e perverso. I dettagli psicologici diventano frammenti e indizi che il regista semina nel suo film per diffondere nell'apparente normalità segnali inquietanti di anomalia. Non andate a vedere film come questo se non avete gli strumenti necessari per capirlo. Eviterete di dare giudizi che lasciano trasparire la vostra poca cultura cinematografica.
Chi boccia un grande come Chabrol ha mai visto un film di Rohmer? Un film di Hitchcock? Qualcosa di Kieslowsky? Vabbè, allora tornate al film di Van Damme che avete affittato e buona continuazione.
E' un film sulla perdita della ragione, sul capovolgimento di un'impostata e sgradevole ma conformista perfezione (rappresentata nel prtagonista) sull'impossibilità di coniugare emozioni e logica. E' un film freddo, schizoide ma anche elegante come la sua protagonista, Senta, magistralmente interpretata dalla Smet. Il suo limite però a me sembra risiedere nela sua stessa forza ; cercare di far sentire allo spettatore la violenta seduzione della schizoidia rende il film forse troppo segmentato, troppo scisso e a tratti innaturale. Viene anche da chiedersi: se il protagonista ha una madre così sciocca ed elementare, così prevedibile e scontata certo non può non cadere nella trappola della enigmaticità dell'alter ego della madre: la damigella d'onore.
A me questo film è piaciuto molto: i particolari della narrazione mi hanno affascinato a poco a poco, la caratterizzazione dei personaggi, le loro miserie e le loro nevrosi...ma soprattutto il loro lato oscuro mirabilmente descritto da particolari insignificanti e abilmente casuali.
Mi ha elettrizzato la descrizione di questa famiglia e questa provincia dall'apparenza rassicurante e borghese...il lento movimento a spirale che porta al baratro lo sprovveduto protagonista...la lucida e solare follia della protagonista che vive in una cantina come un topo e che tanto sicura sembra essere nelle convinzioni e nelle idee...il rapporto di estraneità con una madre-matrigna che balla tutto il giorno...l'amore fatale dei due protagonisti e l'etica malsana della promessa d'amore!
Un thriller atipico, piacevolmente francese, aspro e graffiante!
In poche
Brutto...film bruttissimo senza nè capo nè coda. Sconsigliatissimo a chiunque eccetto a quelli che hanno tempo da perdere a forza per un mediocre film. Unica nota positiva: gli attori...tutti abbastanza bravi. Voto:1,5
Mi aspettavo molto da Chabrol, dopo aver apprezzato altri suoi film, ma La damigella d'onore mi ha veramente deluso in tutto: trama lacunosa e assurda in certi punti, attori privi di profondità.
E' un noir a mio parere davvero riuscito male, nonostante l'idea alla base del film fosse stata buona.
Do un 4 perchè penso che dare 1 o 2 ai film, per quanto brutti possano essere, sia sbagliato perchè sono comunque "opere" che richiedono un grande sforzo per la realizzazione.