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La bestia nel cuore

Opinioni presenti: 123
Media Voto: Media Voto: 6.5 (6.5/10)

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bellissimo

(10/10) Voto 10di 10

Per uno dei film più belli da me ultimamente visti. Mi sono piaciute la storia e il modo di raccontarle (il modo di sdrammatizzare) le interpretazioni degli attori, le inquadrature della casa dei genitori all'inizio i flash back della mezzogiorno durante il primo incubo il fermo-immagine di lo cascio che abbraccia suo figlio.



Alessio, 28 anni, Schivenoglia (MN).




La bestia nel cuore

(8/10) Voto 8di 10

Gli occhi di un’intensa Giovanna Mezzogiorno ci fanno strada nei bui corridoi di una casa silenziosa e dimenticata, quella dell’infanzia di Sabina, una donna come tante messa davanti ad un passato terribile che si risveglia prepotente in lei all’improvviso, una notte. La visione onirica sarà la spia che la condurrà più o meno consapevolmente alla ricerca di una verità nascosta, per anni rimasta sepolta nel suo cuore. I flashback della memoria sono intessuti di voci assenti, spezzate, come il puzzle di un dolore antico da ricostruire pezzo dopo pezzo. Sono afone le immagini del padre che da severo ed autoritario di giorno si trasforma la notte nella Bestia dalle fattezze umane e la voce lamentosa. E’ mancante la voce della madre, che preferisce celare il dramma del marito piuttosto che affrontarlo, seguitando come se nulla fosse. Sabina decide di andare a trovare il fratello negli gli Stati Uniti seguendo l’istinto, e scopre la verità. Quella realtà a causa della quale il fratello non è in grado di dimostrare il proprio affetto ai figli ed entra in analisi, lui vittima per primo degli abusi paterni. Daniele è l’unica figura maschile debole eppure straordinariamente forte del film. La sua caparbietà interiore rende pressoché nulli gli altri uomini presenti, fragili come Franco, che pur amando Sabina pecca mentre lei è assente, o come il marito della collega di Sabina, Maria (una brillante Angela Finocchiaro), che abbandona il tetto coniugale per inseguire il sogno di eterna giovinezza insieme ad una compagna di scuola della figlia. Tutta l’infanzia di Sabina è silente dentro di lei, sino al momento dell’epifania, la notte di Capodanno, quando ciò che prima era solo un tremendo sospetto le si palesa davanti in tutta la sua drammaticità. Dapprima la rabbia la travolge, poi le parole di Daniele danno una spiegazione alla sua ferita interiore. Perfetta Stefania Rocca nei panni di Emilia, amica di infanzia di Sabina, divenuta cieca intorno ai vent’anni, che sarà per la delusa Maria un valido surrogato dell’amore maschile. Il film, pur toccando una tematica difficile, non scade in uno scontato buonismo. Daniele arriva a provare odio nei confronti del padre-orco e ne attende la fine al capezzale con sadica soddisfazione. Franco tradisce la donna che ama dopo averle giurato fedelta'. Le colpe vengono riassorbite, e catalizzate positivamente verso il futuro. Le cicatrici del passato non sono rimarginabili, ma neppure un ostacolo al raggiungimento della serenità. Emanuela Fiorito



Emanuela, 26 anni, Roma (RM).




Disgustoso

(1/10) Voto 1di 10

Penso sia il peggior film che io abbia mai visto, veramente pessimo sotto tutti i punti di vista. Certo mi è capitato più volte che film di questo genere non mi piacessero, ma negli altri casi almeno riuscivo a credere possibile che ad un certo tipo di pubblico (specialemente femminile) queste opere potessero in qualche modo risultare interessanti. Invece nel caso di questa schifezza non riesco proprio a capacitarmi che anche una sola persona possa aver minimamente gradito quest'abominio del cinema che fa sprofondare nell'abisso dei cinema di terza classe quello italiano. Con questo pacco la Mezzogiorno si conferma come rappresentante universale delle donne italiane di mezza età stracolme di problemi che soffrono e soffrono e soffrono... Ma questa è arte? Penso che uno schifo di tale portata poteva essere realizzato unicamente da una donna, dato che il comunque pessimo Muccino non sarebbe riuscito a cadere talemente in basso nemmeno se avesse voluto. In conclusione consiglio questo film a casalinghe depresse e ragazzine dal pianto facile e coscenti della vita di schifo che fanno (per immedesimarsi in questi personaggi non si può che avere una vita d'inferno); invece a tutti quelli che sono delle persone normali, anche se appassionati del genere, consiglio di evitare decisamente questo film così brutto, inutile, stupido, esagerato, realizzato da cani, inguardabile, ridicolo, imbarazzante e tanto altro ancora. Peccato che meno di 1 non si può mettere.



Cri, 32 anni, Milano.




Il Soldato Finocchiaro è morto...

(1/10) Voto 1di 10

Ho letto un simpatico titolo di un opinione precedente che mi ha fatto molto sorridere "salvate il soldato finocchiaro"... naturalmente il voto dato del film era 1! ora esprimo le mie riflessioni in merito.. mi avevano presentato questa pellicola come un grande film italiano che portava alto il nome del nostro cinema anche all'estero... addirittura mi è stato detto che la comencini è rimasta parecchio delusa per un mancato premio agli oscar americani.. non ho parole.. la trama del film invece di essere originale risulta banale e veramente molto forzata... pessime a mio avviso anche le interpretazioni degli attori in primis l'improponibile susanna mezzogiorno! dialoghi e inquadrature sono da soap-opera ovvero osceni! la povera finocchiaro, nonostante mi stia parecchio simpatica, anche lei non si salva assolutamente dal resto del film.. anche se le colpe sono + della comencini che la sceglie per fare un ruolo prima di moglie cornuta e poi di lesbica gelosa che con la finocchiaro proprio non centrano nulla... raccapricciante la scena del bacio tra la rocca e la finocchiaro... non per il bacio omossessuale intendiamoci ma per come è girata tutta la scena!! voto 1... inguardabile!!



Claudio, 20 anni, Pistoia.




Il cinema italiano risorge.......

(7/10) Voto 7di 10

Ho sempre criticato il cinema italiano perchè mi sembrava povero di idee. Ho facevano film troppo cervellotici e impegnati, diretto a un certo tipo di spettatore, o superficiale e volgare diretto allo spettatore natalizio e Tv dipendente. Devo dire che il panorama sta cambiando da qualche anno a questa parte, questo film lo dimostra, ma anche altri come Le chiavi di casa, La meglio gioventu, Quo Vadis Baby ecc. Quì la Comencini da la sua prova più convincente, dosa benissimo i personaggi, approfondisce in modo perfetto la psicologia di ognuno di loro, nessun personaggio risulta inutile e fuori storia, come spesso succede, in un certo tipo di cinema nostrano. La mezzogiorno nella sua interpretazione più forte si rivela una delle attrici più dotate, Boni un gradino al di sotto della Meglio Gioventù, ma viene penalizzato dal ruolo ambiguo del suo personaggio. Lo Cascio stratosferico in un ruolo secondario ma fondamentale. La storia omosessuale sembra un po forzata nell'economia della storia, come se volesse mettere tanti argomenti nello stesso film, ma alla fine da una nota di allegria. Quindi un film riuscito, intelligente e profondo, che da tantissimi spunti di riflessione e di discussione all'uscita della sala, e questo e quanto ci si chiede ad un autore e alle sue opere.



Mario, 42 anni, Chieti.





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