Visto a Venezia nel 2005, ne conservo un ricordo indelebile. Un capolavoro assoluto per pochissimi. Attenzione: thriller(u.s.a) dipendenti o Tarantino maniaci statevene a casa.
Trovo "edmond" un film piuttosto interessante capace di evidenziare la complessità dell'animo umano, quanto sia insondabile il buio profondo che alberga dentro ciascuno di noi ma anche quanto desiderio di pace, spesso ammutolito, vi si trovi. e' sicuramente un film diverso, scomodo, capace di creare momenti di grande impatto emotivo, capace di far pensare sulla nostra disperata solitudine, sulla spinta autodistruttiva ma anche sulla ricerca del senso della vita che anima ognuno di noi.
ci sono purtroppo dei passaggi nel film che sembrano mortificati, un pò come se edmond dovesse sbocciare a grandissimo film senza però farcela mai. l'interpretazione di macy è come sempre di grande livello; la sua straordinaria mimica facciale vale da sola la visione del film. e la frase per me simbolica di tutto il film,"dietro ogni paura c'è un desiderio", rimane nella memoria dello spettatore proprio come il volto stupito, incredulo, collerico, tenero e violento del protagonista.
Ho letto alcune critiche feroci su questo film e da queste dissento fortemente. Tirare in causa un capolavoro come "Fuori Orario" forse è eccessivo ma anche in "Edmond" c'è lo stesso senso di smarrimento e impotenza.
L'energia per ritrovare sé stessi si scontra con la mancanza assoluta di punti riferimento, e allora tramuta in frustrazione («Lei è un bugiardo di me***a! Se esiste un Dio allora perchè non mi lascia volare?»» chiede al prete che gli fa visita in carcere, «se Dio può tutto allora perchè non crea un Nuovo Giorno in una Terra perfetta e piena di Vita, dove le persone sono gentili e premurose, dove si cresce nell'Amore nella Sicurezza?»).
La conflittualità latente tra la facciata quotidiana e ordinaria e la necessità di appagare istinti e bisogni più profondi troppo spesso repressi segnerà il passo, lasciando spazio (come in "Un giorno di ordinaria follia", l'altro film citato nella recensione) alla violenza.
Lontano da ogni falso buonismo, questo film offre numerosi spunti di amara riflessione sulla condizione dell'uomo moderno, incapace di trovare risposte alle sue stesse domande.
Molto bello! Il film va in in bilico tra il senso allucinatorio di vite insopportabili e senza uscita, la cui presa di coscienza ha un prezzo altissimo e bisogna solo decidere a chi farlo pagare, e l'esibizione dell'incoscio che dovrebbe liberare per sempre. Discontinuo, cervellotico, grottesco e affascinante.
Questo film mi è piaciuto molto principalmente per 2 motivi.
Prima di tutto per la presenza di William Macy nel cast, un ottimo caratterista (vedi Fargo dei fratelli Cohen) e poi per la sua caratteristica principale, cioé illustrare il cammino di "conversione" del protagonista (assieme alle difficoltà che tutto ciò ovviamente comporta).