film un pò veloce, trama scontata. Il regista non concede pause ad un vecchio per sistemarsi gli occhiali. Però in sala ho conosciuta una giovane 70enne molto attraente
Ziogiafo - il resto di niente, italia 2004 - film molto interessante, che si discosta nettamente dalla tendenza dei giorni nostri, dove vengono proposte continuamente commedie commerciali, leggere e facilmente fruibili, quattro risate e via, senza applicarsi più di tanto. oppure siamo sottoposti alle pressanti proposte delle grandi produzioni cinematografiche americane che ci tartassano con i cosiddetti effetti speciali... sempre più speciali, a svantaggio dell'essenza del soggetto e dell’arte del recitare. benvenga la colta cinematografia della bravissima antonietta de lillo, che con grande coraggio ha "osato" mettere in scena "il resto di niente" tratto dall'omonimo romanzo di enzo striano.
romanzo straordinario, definito come il più grande affresco della napoli di fine '700, qualcuno addirittura l'ha paragonato al "gattopardo" di tomasi di lampedusa.
il viaggio nell'anima della marchesa eleonora pimentel de fonseca, protagonista della storia del film, avviene innanzitutto attraverso una stupenda interpretazione di maria de medeiros, brava attrice portoghese, che viene calata nel personaggio storico in un ruolo calzante a dir poco emozionante. mediante il sapiente uso della macchina da presa il film si avvale di fantastici "primi piani" e stupende "carrellate" che donano alla storia un tocco artistico che la regista napoletana ha saputo dare.
il panorama storico in cui si svolge il racconto cinematografico è sicuramente complesso,colmo di eventi e nomi di rilievo,per dare spazio a sufficienza a tutto ci sarebbero volute altre due ore di pellicola e copiosi investimenti economici, ma non credo che fosse quello l'obiettivo del film.
comunque,le tragiche vicissitudini della marchesa de fonseca che partecipò alla rivoluzione napoletana antiborbonica del 1799 appassionano anche un pubblico più distratto.questa donna esile,fragile ma tenace che cercò in tutti i modi di far valere i diritti dei cittadini,di educare la plebe per migliorarne le condizioni di vita.fondò il "monitore napoletano" un giornale rivoluzionario repubblicano, dove scriveva articoli contro il regime borbonico.impresa difficilissima, per la diffusa ignoranza di un popolo che non sapeva neanche leggere e che serviva qualsiasi tipo di padrone purchè lo facesse mangiare. dopo tanta fatica non riesce a raccogliere purtroppo nessun risultato ... ( "il resto di niente" ... appunto, napoletanamente detto)
"... avete scritto, giornali, pieni di schifezze ... avete parlato in pubblico! una donna! non ve mettite scuorno? ... pena de morte".
bravi anche tutti gli altri attori, pur se non conosciutissimi hanno avuto l'opportunità di ricoprire anche per breve tempo ruoli di grandi personaggi storici. daniele sepe ha saputo dosare le musiche in maniera egregia conservando quel tocco di magia che la tradizione popolare dell'epoca richiedeva.
non è un film didattico ma sicuramente stimola l'interesse ai più curiosi per un approfondimento storico.buona visione !!! cordialmente,ziogiafo
Antonietta De Lillo rispetta, sostanzialmente, il libro di Striano e i suoi punti di vista. Centra, eloquentemente, l'analisi storica e politica della rivoluzione napoletana del 1799. Rilancia la figura drammatica ed eroica di Eleonora Pimentel Fonseca che nemmeno le femministe degli anni '70 avevano riscoperto. Insomma, un film da vedere assolutamente (anche da chi napoletano non è). E da far vedere, specialmente ai giovani.
Molto indovinata la scelta della regista di girare alcune scene all'interno del palazzo reale di portici. maria de medeiros impersona in modo superbo eleonora; non saprei infatti immaginarla diversamente! bella la fotografia, le luci e i colori. intensi e ricchi di significato i primi piani di eleonora. frammentata la storia.
È un film coerentissimo al libro, ben fatto, ben ambientato e ben recitato da tutti... in particolare mi è piacuta l'interpretazione della serva di donna lionora.....
bravi tutti!