La prima cosa che ho pensato appena visto questo film è stata..meeee**a, nel senso di dispiacere per la povera bimba.
La seconda cosa è stata Secret Window, con J.Depp.
Nulla di speciale né di orribile.
Sinceramente non lo riguarderò.
E se non l'avessi ancora visto, sapendo, non lo riguarderei.
Perchè non è uno di quei film che dici "ne vale la pena", o "bello", o"maddai", o "mavaffan**lo".
Non aggiunge nulla.
Né toglie.
Insipido e incolore.
Bello da vedere, ma non altrettanto sarà bello da Ricordare.
Anche se ci saranno stati casi simili a questo nel contesto reale, non è obbligatorio svilupparlo nella trama di un film.
I bambini andrebbero sempre salvaguardati e non presi a "Modello Sacrificale".
Questo film veramente ben fatto come scenografia, soggetto e cast soffre di alcuni buchi nella sceneggiatura e le varie citazioni sparse danno al film un senso di già visto invece che un tocco di cultura cinematografica. Dal punto di vista della sceneggiatura ci sono alcuni punti incomprensibili per me, forse non sono stato attento: nel film come l'agente immobiliare che va alle 2 di notte a consegnare delle chiavi, perchè? Il vicino che entra nella trama in maniera potente e poi il film lo perde di vista totalmente. La ragazza che vola dalla finestra sembrerebbe spaventata ma se il mostro è chi sappiamo perchè è così spaventata? Anche il trasloco non viene spiegato, è temporaneo? Definitivo? Va bene il cambiamento ma perchè in luogo così isolato? Perchè non più vicino alla gente, alla scuola che avrebbe dovuto frequentare la bambina? Poi anche, come si dice, i svariati finali che rendono difficile comprendere bene il film, io ho visto un finale ma pare che ce ne siano altri inquietanti o meno (pare ce ne siano addirittura 5 di finali anche se alcuni dicono solo 2). Insomma il regista deve scegliere come sarà il suo film, come uno scrittore sceglie il finale di un libro non si può demandare la scelta allo spettatore che deve godere di un'opera in funzione passiva e non subire la piaggeria di un regista che, incerto, vuole dare la scelta allo spettatore così da accdontentare tutti. Per quanto riguarda le citazioni qui troviamo tutti i canoni del film thriller seguiti passo passo: casa isolata tra le montagne, bosco pauroso, caverna oscura, filastrocche inquietanti, il mostro nell'ombra che non si vede fino alla fine insomma un pò di Shining (ambientazione, scritte insanguinate), di Misery non deve morire (poliziotto), Lo Squalo (l'assassino che non si vede), Psyco (tenda della doccia) ed altre. Insomma tutte queste citazioni fanno vivere il film come già visto e creano un senso di deja vu che rendono il lavoro per molti trito fin dall'inizio anche se a me non dispiacciono. Se un tema funziona allora, senza abusarne, può essere riutilizzato anche se questo ti dà anche la cifra artistica di Polson che non è che si sia arrovellato più di tanto per dare qualche spunto personale o di innovazione. Insomma un film ben fatto, ben montato, registicamente non eccelso ma nemmeno disprezzabile con una buona dose di tensione con una Dakota Fanning in grande spolvero ed un discreto De Niro che forse poteva fare meglio. Purtroppo il tutto un pò annacquato da una sceneggiatura non proprio solida. Quello che invece mi sembra ben fatto è tutto l'impianto su Charlie, l'amico immaginario che si materializza. Se molti si chiedono come fa il padre a non rendersi conto bè se vedete come ti riducono certe malattie non ti rendi conto di nulla, la piccola all'inizio le sembra di avere ritrovato un amico poer giocare come era con la madre, poi quando se ne spaventa sembrerebbe aiutarlo ma non si capisce se per paura o perchè anche lei soffre della stessa cosa. Da vedere.
Questo film innanzitutto ha un cast meraviglioso, dakota bravissima attrice sin da quando era piccola ha la recitazione nel sangue, inoltre robert de niro un mito del mondo del cinema.
il film si definisce triller/horror proprio così direi è un magnifico triller che crea suspance cosa che serve ad un triller. La sceneggiatura è perfetta non scontata come molti film, a mio parere presenta una radice psicologica dato dai due personaggi principali. Questo padre che continua a tormentarsi per il passato, legato ancora ad esso dove fà apparire un personaggio con due personalità che mette in pericolo la propria figlia non rendendosene conto.
Il finale (TOCCO DI SCENA) lascia l'immaginazione allo spettatore di pensare ed immaginare una continua quale essi sia. CHE DIRE DA VEDERE ASSOLUTAMENTE
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(6.5/10)
