Nascosto nel buio
Un padre, una bambina, un legame materno/affettivo spezzato, la ricerca di una nuova vita, l'alone di un mistero sul passato e sul presente, una famiglia divisa prematuramente.
Gli ingredienti per un classico incrocio tra thriller e dramma psicologico ci sono tutti. E non si disdegna di fare l'occhiolino all'horror, ammiccamento ormai rituale per gli sceneggiatori che passano per Hollywood.
Tutto questo è Nascosto nel buio, diretto dall'anche attore John Polson, e sceneggiato dall'esordiente Ari Schlossberg.
Il dottor Callaway, Robert De Niro, dopo il suicidio della moglie, decide di dare una svolta radicale alla vita di sua figlia Emily, Dakota Fanning, trasferendosi da New York in un paesello di campagna, nei pressi di un lago, connotando così il film nella classica casa isolata ai margini del bosco. La piccola Emily rifiuta ogni contatto con altri bambini, e si rifugia nel contatto con un suo amico immaginario, Charlie.
Ma dopo una serie di accadimenti quantomeno singolari, al dottore viene il sospetto che Charlie non sia tutta opera della mente sconvolta della bambina, e inizia ad indagare.
Infarcito delle più disparate citazioni (da Ju-On a Psycho, da Funny Games a Mystic River), il film vuole farsi passare per un mix tra erudita passione cinematografica e estrema fruibilità per il pubblico. E se nel primo intento toppa grossolanamente, anche nel secondo non si ha la certezza che faccia centro. Il film trasuda di quella sensazione di "già visto" che non viene certo lenita da quella tendenza citazionistica già menzionata.
La sceneggiatura poi presta il fianco ad un'analisi attenta, con personaggi che si volatilizzano nel nulla, altri che appaiono come per mistero, senza contare poi un finale che ammicca in modo sconcertante ad un'ambiguità sinceramente incoerente e puramente sensazionalistica.
Il film rimanda in modo clamorosamente evidente al recente Secret Window, film con Johnny Depp tratto da un racconto di Stephen King.
Tutto sommato buona la prova del cast, con un De Niro che, dopo alcune uscite un po' discutibili, si ritrova con una buona interpretazione, seppure in un film "sbagliato". Altrettanto brava la catatonica Dakota Fanning, piccolo astro nascente del parco attori made in USA.
Nascosto nel buio resta alla storia una piacevole (??) esperienza di una sera, ma nulla più.

La frase: "Si supera il passato con qualcosa di nuovo."

La curiosità: Il film sembra citare (in ordine sparso): a) Funny games, nell'inizio in auto, in direzione della casa sul lago; b) Ju-On, per come la macchina da presa e la Fanning si rapportano alla scala; c) Psycho, nell'ultima scena della doccia; d) Mystic River, nell'inquadratura notturna del dot. Callaway che si specchia nell'acqua.

Pietro Salvatori

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