Lunga vita al signor beat takeshi
Ma chi altro è capace di schizzare da una parte all'altra delle pulsioni umane come questo "fottuto giapponese?"
Uno spettacolo d'arte moderna.
John woo e tutti gli altri passati alle majors devono tornare a scuola.
Capolavoro
p.s.: da vedere al cinema. I rumori degli spari delle 9 mm sono veramente da brivido.
film sorprendente x me che non avevo mai visto niente di kitano. la storia penso racconti bene l'onore che i giapponesi si portano con loro che li spinge a giocare con la loro stessa vita. unica pecca le scene di violenza sono a volte messe li da sole ma questo succede in tanti film sulla mafia.
Voglio dire a tutti che per quanto il film sia stato violento, non c'e' mai stato un solo secondo in cui ho pensato al danno che questa violenza potesse provocare, in quanto per ogni atto di violenza c'era da perdersi a riflettere sul significato che sta dietro quel gesto o quella scena. Kitano sei una persona unica al mondo, ti ammiro per come conosci profondamente l'animo umano e per i grandi valori che in ogni tuo film riesci a comunicarmi! Alla fine mi sono quasi messo a piangere tanto mi ha commosso un senso dell'onore (non orgoglio) cosi' grande!
>Brother è un film ultraviolento.Con buona pace di quelli che benpensano in due ore assistiamo a sbudellamenti,bacchette conficcate nel cervello tramite passaggio nel naso,una manciata di dita mozzate,cadaveri disposti coreograficamente sul pavimento che formano scritte e decine di ammazzamenti.Diseducativo e ripugnante?Affatto.Kitano trasfigura la violenza e grazie anche (o soprattutto) alla sua espressione impenetrabile rende digeribile il tutto suscitando persino l'ilarità degli spettatori.Magistrale il primo tempo:Kitano mesce sapientemente comico e tragico senza dare giustificazioni sul perchè le bande in lotta cercano di sopraffarsi.Giapponesi,italiani,messicani e neri tutti uniti nel nome della lotta e della sopraffazione.Esemplari i siparietti tra il regista attore ed il bravo Omar Epps prima sua vittima e poi forse unico amico nell'amara conclusione.L'ambientazione americana non nuoce a kitano che trova comunque il modo di riproporre alcuni temi a lui cari:il mare,il senso dell'onore e dell'amicizia.In una seconda parte un po'troppo compiaciuta troviamo le due gemme finali con una scena alla butch cassidy dove si uniscono il senso del ritmo e dell'estetica violenta e uno struggente monologo in camera che si ricorda bene a visione terminata.Gli taliani ringraziano:per una volta i mafiosi non sono tutti grassi e non parlano tutti in dialetto stretto...anche se quel"geppetti" beh,un certo effetto comico ce l'ha.....