ho visto il film con i miei figli, 10 e 13 anni. E' stato molto coinvolgente. Si sono confrontati con il protagonista e con la sua passione per il calcio, passione che unisce oltre il tempo e le mode i ragazzi di tutte le eta'. Si sono misurati con la figura del padre e con la sua difficolta' a esternare sentimenti e paure, con quell'assurda pretesa che "i bambini tedeschi non piangono mai". E' una bella storia, con molte figure positive, ci ha avvicinato ai problemi e alle vicende di quel periodo storico e del popolo tedesco, uscito come altri da una guerra terribile, ma uscito peggio degli altri per le responsabilità dirette. Un film da vedere anche per i ricordi associati alle prime tv in bianco e nero, alle partite viste al bar, al gioco vero del calcio prima che le marcature strette lo rendessero una serie infinita di falli. Da consigliare per una serata in famiglia.
Un finale scontato????? Che scoperta! Che la Germania sia diventata campione del mondo nel 1954 non e' altro che storia!! Una pellicola meravigliosa per quanti conoscono la storia tedesca e si rendono conto di quale significato ha avuto per il popolo questo successo. Il calcio e' stato il primo modo che hanno avuto i tedeschi per far capire al mondo intero e soprattutto a se stessi, che a soli 9 anni dalla fine della guerra la Germania aveva ricominciato a vivere e che oltre che (giustamente) vergognarsi per quanto il popolo tedesco aveva fatto negli anni del nazismo, finalmente si poteva ricominciare a vivere! Film lento,come la gran parte dei film tedeschi,ma pieno di sentimento patriottico e di piccoli particolari che illustrano la situazione di una Germania che stava appena per rialzare la testa. Quindi,per favore, se non si conosce la storia, non date giudizi e se proprio volete darli, lasciate perdere infantili voti come "1"......
Non ho mai visto il film in lingua italiana, ne' ho assoluta intenzione di vedercelo. ce l'ho in dvd e sul portatile com'è giusto che sia: in tedesco. premessa importante per il tipo di giudizio che sto per dare.
e' un film intimamente tedesco, oggettivamente ben fatto, saliente nel tratto psicologico dei personaggi che sintetizzano i malori e la voglia di riscatto di un popolo difficile e tormentato nel bruttissimo periodo del loro dopoguerra. e' una bella storia: anzi, una bella favola nella tragedia del dopoguerra tedesco, godibilissima anche per chi se lo vede in italiano e magari con qualche pregiudizio sui nostri vicini d'oltralpe. per chi, però, si diletta di storia e cultura tedesca; per chi vive o ha vissuto in germania, respirandone l'atmosfera; per chi conosce questa lingua difficile ma affascinante (magari cogliendone le sfumature lessicali e dialettali -splendidi i vari "sieehste", "wat denn", o "haste" rivolti dal guascone helmut rahn al piccolo mattes. per un tedesco del ruhrpott o del muensterland è semplicemente aria di casa); per tutti coloro che insomma hanno a che fare con la germania, questo è un piccolo capolavoro. comprendo benissimo il fraintendimento o il disinteresse di tutti gli altri. un dieci, forse, no: ma un nove è meritatissimo. e' davvero un bel film: per un tedesco o un germanofilo, invece, è semplicemente un gran film.
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(6/10)
