A Lawrence Kasdan piace scrivere storie che coinvolgono molti personaggi. Lo ha già fatto in passato con pellicole come "Il grande freddo" e "Grand Canyon - Il cuore della città". Anche questo è dunque un film corale caratterizzato da personaggi bizzarri ed atmosfere surreali. Il protagonista Mumford è un bel giovane, calmo e pacato e come lo definisce un suo paziente è un tipo "solare". E' intelligente e sembra sempre che abbia la risposta giusta per ogni situazione. Nonostante sia un personaggio "fasullo" ha una grande dote, quella di saper ascoltare, che lo rende un perfetto "psicologo". Il tema dominante della pellicola è rappresentato dalla possibilità di riscattare la propria vita. "In una Società libera tu sei chi sostieni di essere. Se la tua vita è bruciata spesso puoi crearti una seconda occasione".
E questo vale non solo per Mumford ma anche per i suoi strani pazienti.
"So cosa vuol dire volersi liberare da un peso, le persone per lo più cercano questo e io le ascolto".
Come in "Un divano a New York", nel quale una giovane e vulcanica ragazza parigina (Juliette Binoche ) si sostituiva abilmente all'amorfo analista William Hurt, appare chiaro quanto sia molto più importante in psicologia l'inesperienza della conoscenza. Ciò che conta è saper "ascoltare" e saper mettere le persone di fronte ai loro problemi affinché essi riescano a risolverli.