FilmUP - Recensione: Mumford

Mumford
Il dottor Mumford (Loren Dean, "Nemico pubblico", "Gattaca") è un giovane psicologo che apre lo studio in una piccola città che curiosamente porta il suo stesso nome. Ben presto diventa lo psicologo più conosciuto di tutta l'area: il dottore comincia a dispensare i suoi consigli ad alcuni curiosi locali conquistati dalla sua dedizione sul lavoro e dalla sua franchezza. La sua terapia aprirà nuovi orizzonti, troverà acerrimi detrattori ma soprattutto libererà animi oppressi da vecchi segreti facendo nascere l'amore nei luoghi più impensati. Ma lui, che conosce i segreti di tutti, custodisce il segreto più grande.
Il film è diretto da Lawrence Kasdan ("French kiss", "Wyatt Earp") che è stato spinto a tuffarsi in questo lavoro dalla sua passione per la complessità dell'animo umano; l'azione si svolge nella ridente, e inventata, cittadina di Mumford, (in realtà le location sono distribuite in undici città diverse) abbastanza grande da risultare interessante e analizzabile e altrettanto piccola da essere al riparo dalle più crude realtà del mondo. La popolazione riveste un ruolo fondamentale: rappresentano la vita reale, persone che cercano di conciliare quello che si sente di essere con quello che invece si ha dentro, con tutti i suoi istinti, desideri, debolezze. In "Mumford" la miriade di difetti dei personaggi si dimostra fonte di grande comicità, la loro vita da luogo a situazioni imprevedibili, drammatiche e divertenti, un film profondamente radicato nella realtà con tutti i suoi lati oscuri che ne derivano.

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