un film d impatto globale nel tema dell integrazione tra bianchi e neri... scene dal grande impatto emotivo... personalmente quella di sidney poitier col padre soli nella stanza, e il monologo finale di spencer tracy... sono da immortalare in un quadro
… e se vostra figlia sposasse un nero? di matilde perriera
godiamo tutti degli stessi diritti, ma crediamo davvero in ciò che pensiamo? tema scottante che assillava l’america negli anni sessanta e stanley kramer, da democratico ottimista, scegliendo un campione sociologico culturalmente elevato, lo ha affrontato in modo semplice e incisivo. le idee portanti del film sono fortemente condizionate dal drammatico crocevia in cui i personaggi si muovono e ne viene dimostrato il teorema fallimentare di presupposte conseguenze di un matrimonio misto. spencer tracy e katharine hepburn intrecciano per l’ultima volta il loro meraviglioso duetto con l’abilità di sempre. matt, da “liberale progressista a 18 carati” (kezich tullio), ha speso la vita per il riconoscimento e la difesa dei diritti inalienabili di ogni uomo, ora, da padre di joanna, sente zoppicare i suoi principi aprioristici. la fiducia di superare le barriere della reciproca diffidenza fra bianchi e neri con l’amore e di dar credito ai veri affetti scaturisce dal susseguirsi serrato di dialoghi vivaci tra i protagonisti. la chiave del film sta nello scontro fra john prentice e il padre, i due neri che, pur scandalizzando la generazione pessimista degli anziani, esprimono le nuove esigenze storiche di liberarsi da ogni astratto tabù razzista e di rivendicare la propria individualità. la capacità di ascoltare con le orecchie la voce del cuore aiuta spencer tracy, padre di joanna, a dar volto alla figura autodiegetica dell’onesto che, prima, soffre le proprie contraddizioni virilmente e, infine, sceglie la via giusta. “nella scena conclusiva, se la cena servita in piena armonia, secondo i più superficiali, affoga nello sciroppo, la disapprovazione del lieto fine lascia spazio agli scettici” (giovanni grazzini, 17 febbraio 1968). certo, tempo della storia e tempo del discorso non coincidono perchè il “vero storico” risulta fortemente alterato. inattendibile è, infatti, per una problematica così delicata, la crescita "umana" di 5 persone, 4 genitori e la domestica tilly, che si rimodulano nell’arco di un pomeriggio; il regista, forse, vuole semplicemente dimostrare come le idee si poggino su fondamenta di sabbia? come conciliare le idee avanzate con la vita di tutti i giorni? come educare i figli alla democrazia senza spaventarsi quando i figli stessi mettono in pratica ciò che è stato loro insegnato? come evitare che le iniziali differenze si trasformino in progressive disuguaglianze? il problema resta aperto sulle mille realtà che si aprono agli occhi dello spettatore e un valido supporto è costituito dal microcosmo della scuola; procedere ancorati alla realtà,attivare opportune strategie di recupero, in un'interazione dinamica con altri elementi quali la capacità di assumersi responsabilità, l'autonomia di giudizio critico, la creatività saranno sempre solide basi su cui si poggeranno pilastri portanti di ogni collettività.
Matilde Perriera, docente Liceo Classico "Ruggero, 57 anni, Caltanissetta.
E' una delle commedie più riuscite e deliziose di tutti i tempi, con un cast stellare che mantiene tutte le promesse e un soggetto che riesce ad affrontare un tema difficile con un pizzico di ironia, ottimismo e buoni sentimenti.
Ho sempre pensato che fosse un film eccezionale...
L'ho rivisto oggi pomeriggio, 6 novembre 2008, a due giorni dalla storica elezione di Barak Obama...
Che emozione quando, ad un certo punto stanno parlando il padre di lei e il fidanzato 'negro' (dicono così, allora non era ancora politicamente scorretto!).
E il padre dice: avete pensato a cosa passeranno i vostri figli?
Il fidanzato risponde: certo che ci abbiamo pensato, ma le cose stanno cambiando... siamo ottimisti, e crediamo che ciascuno dei nostri figli potrà diventare il presidente degli Stati Uniti!
:-) Emozionante!!!
un film meravilgioso; stupependo nella essenzialità e nella sua semplicità.
un matrimonio misto, una madre liberale e progressista che appoggia il fidanzamento di due giovani di pelle diversa, ed un padre, altrettanto liberale ma più pragmatico, che osteggia l'unione. terribilmente preoccupato delle mille difficoltà che una simile coppia dovrà affrontare nella società americana degli anni '70.
un tema difficile, scottante, trattato con lucidità, obiettività e senz afronzoli. una riflessione profonda e sincera sul tema del razzismo, vera vergogna sociale della comunità americana.
e poi,a completare l'opera, tre interpretazioni magnifiche: nude, senza fronzoli, essenziali. tre mostri del cinema, tre interpretazioni da ricordare