Uno dei più bei film prodotti in Italia negli ultimi vent'anni. Ai livelli dei migliori film del neorealismo dei De Sica e dei Rossellini. Certo forse la regia è un po' più acerba, ma l'impatto è semplicemente devastante. L'avrò visto una decina di volte, se qualcuno me lo propone lo rivedo volentieri. Una decina di film di questo livello potrebbero contribuire a risollevare le sorti del (moribondo) cinema italiano. Chissà però quanti registi riusciranno, come ha fatto Piva, ad aggirare la foresta di raccomandazioni e bustarelle necessarie per ottenere i finanziamenti statali, ed a realizzare un capolavoro con 300 milioni di lire. Più ipnotico di un mantra. Dieci e lode!
probabilmente fino a qualche ora fa ero uno di quei pochi baresi che non l'aveva ancora visto; devo dire che è un bel film, non un capolavoro, e forse chi vive a bari come me (o magari la conosce bene) può apprezzarlo meglio; la storia è semplice, ma viene arricchita soprattutto dai dialoghi in dialetto (con alcune espressioni tipiche di bari) e dagli attori, molti dei quali già visti in alcune trasmissioni locali (ad esempio dante marmone e tiziana schiavarelli in "catene"); a completare l'atmosfera barese ci pensano le varie riprese delle strade del capoluogo o di alcuni posti "celebri" (in una scena si nota punta perotti); nota negativa secondo me più rilevante: troppo breve (appena 1 ora e 10); comunque un film da vedere... merita 7,5
Da quando ho visto questo film me ne sono innamorato. Poi io ci sono coinvolto più da vicino perchè l'autodemolizione dove hanno girato il film è di mio zio (e lui c'è anche nel film, l'uomo in mezzo ai motorini che dice "Dè sus stè, u' ve'?"). Sono quasi 9 anni che le battute del film compaiono quotidianamente nei nostri discorsi. Uno spaccato di realtà che più realta non si può!
P.s. Conserviamo ancora, come una reliquia, il famoso armadio in legno da cui Peppino prende la caffettiera per fare il caffè a Carrarmato!
"Stevn du cmbagn, iun s'chiamav Colin e uald s'chiamav M'chel ca dopp tanda timb s'acchiorn 'nzim...." Continuate voi!
Sim i megghie, wagnù!!!!
Un film provocatorio come ce ne sono tanti che raccontano il degrado, a cui riconosco un certo valore. Non non è certo un capolavoro anche se è stato prodotto dalla Lucky Red che premia il cinema intellettuale e le zone depresse, inclusa purtroppo L'Italia.
I personaggi sub-umani descritti nel film si trovano anche a Milano e in tutte le aree periferiche, quindi non ho trovato niente di particolare se non cosa significa per me personalmente la parola "terrone".
Quella parlata incomprensibile lontanissima dall'italiano associata a quel fare da bestie. Agghiacciante la barzelletta raccontata nel bar e la scena alla discarica dei due scoppiati.