Ho appena visto il film e non so dire nient'altro se non: indescrivibile. Si chiude magistralmente con quella stupenda canzone degli U2 che è The hands that built Americae la concezione che non vi sono nemici, nè razze e che noi stessi non esistiamo neppure. Stupendo.
Sicuramente partirò in quarta elogiando questo capolavoro, ma è ancora troppo "fresco" in me, avendolo visto ieri sera..
Non vorrei ripetere l'opinione della maggior parte di voi ma Daniel D. Lewis è stato a dir poco superbo nell'interpretazione del macellaio, crudele e allo stesso tempo pieno di dignità...non si può dimenticare il suo senso dell'onore nel cavarsi l'occhio, nel voler combattere alla luce del sole (ed ad armi pari...)
Mi piace prestar attenzione anche ai personaggi marginali: chi non ha notato Maggie l'arpia? mi è entrata dentro più che Jenny...
incredibile come la "grande" America (multietnica, libera,patria delle pari opportunità, base su cui poter costruire imperi..)sia nata su un simile cumulo di violenza e razzismo...solo un gran regista come Martin poteva farci entrare così intensamente in pieno 1800 e lasciarci uscire dal cinema lasciandoci credere di poter ritrovare fuori i 5 points...
Che sia eccessivamente cruento?
Forse è proprio questa una delle chiavi del film. Ho visto centinaia di uomini affrontarsi sulla neve. La loro è una vera e propria battaglia. La violenza per le strade di New York non è uno strappo, ma la cucitura dei destini delle sue comunità. E la violenza non ammette compromessi: i vincitori dominano su tutto; i vinti si estinguono. La battaglia è cruenta. Troppo. Non vi sono armi da fuoco ma armi corte, bastoni, coltelli. Corpi col fiato addosso l'un l'altro, come bestie.
Credo che sia tutto TROPPO efferato. Oltre il verosimile. Una scelta di cattivo gusto del regita? Vogliamo crederlo?
Un turbine di violenza alla fine trascina tutto con se, compresa la memoria di ciò che è avvenuto. Per rigetto? Ripugnanza? Ha a che fare con la nausea che provava il nostro stimatissimo Alex dopo il trattamento Ludovico ipotizzato da Kubric?
La sceneggiatura è senza alcun dubbio all'altezza di Scorsese, montaggio e regia sono molto ben realizzati, così come le musiche. Gli attori sono tutti bravi, tranne Cameron Diaz e, soprattutto, Di Caprio. Quest'ultimo è piatto e monoespressivo come non mai e, a mio giudizio, rovina tutto il film. Per il resto ottimo, basta chiudere gli occhi quando lui compare sullo schermo.