Convinto che fosse un polpettone noiosissimo che avrei diluito in più e più visioni, un paio di mesi fa registrai "Gangs of New York". E ne fui colpito. Il fascino dell'800, la sconfinata bravura di Lewis (immenso nella sua interpretazione), l'ammirazione che ripongo per Di Caprio-Scorsese mi hanno sorpreso. Certo il film ha dei momenti morti ma è riuscito ad emozionarmi fino alla fine.
Basterebbe la sola performance del bieco e affascinante "Bill il macellaio" per farne un capolavoro; le figure del gigantesco Monk e del piccolo irascibile e rinnegato irlandese sono da manuale, la ricostruzione dei "Five Points" è favolosa e la rappresentazione sopra le righe della corrotta lobby "Tammany Hall" è a dir poco sorprendente. Scorsese, pur con un protagonista in perenne penombra (la figura di Di Caprio dipende totalmente da Daniel Day Lewis), è ancora una volta duro, puro e inflessibilmente scorretto con l'etica perbenista e ipocrita millantata a quell'epoca. Un capolavoro da vedere, godere, apprezzare e perchè no, rivedere. Come successe a suo tempo per "C'era una volta in America", gli anni a venire lo rivaluteranno.
Come un palcoscenico, che pian piano si schiude, lasciando il posto alla scenografia intera, così incomincia il film, lasciando volutamente gli spettatori sconcertati e curiosi. Gradualmente si capisce la storia e ciò su cui si vuole poggiare l'attenzione. Non ci delude DiCaprio, per il quale devo ammettere di avere un'ammirazione spropositata e non ci deludono nemmeno gli attori principali, fra i quali il macellaio, e la selvaggia Cameron Diaz. Sinceramente ho trovato il tutto preciso ed equilibrato, curato e mai noioso. La scenografia è ciò che più ha confermato, per l'ennesima volta, la preparazione e la puntigliosità di Scorsese verso ciò che è finto, ma non deve sembrarlo affatto. Magnifico gioco di strade e paesaggi, di ambientazione e luci e obre. Se non ci fosse stata questa adeguatissima scena, il film non sarebbe stato tanto apprezzato. Anche la musica è stata un'ottima cornice, secondo me azzeccatissima. Molte le comparse che hanno partecipato, e una lode anche ai costumi di scena. Per quanto riguarda gli attori, devo realmente concentrarmi sul macellaio (Daniel Day Lewis) che è riuscito a rapirmi completamente. La sua interpretazione, forse, è stata quella più viscerale. Un ottimo attore che non deve passare inosservato,dato il ruolo e la pazzia "ragionata" del personaggio. Che dire di più? Personalemente, un film come questo, cambia la mia visuale su una città, oggi megalomane, che ho sempre ammirato. Uno sguardo forse più attento, più incuriosito, più innamorato di New York.
A me Scorsese non ha mai deluso e non lo ha fatto neanche stavolta (anche se il passaggio in cui la sacca di DiCaprio cambia posizione misteriosamente mi ha fatto gridare allo scandalo!). Devo ammettere che c'è un momento, da quando Leo viene scoperto a quando le due bande si incontrano per decidere il giorno e il luogo della battaglia, che non passa praticamente mai, che ci sono dieci avvenimenti al minuto che stancano parecchio, ma poi il finale riprende con la sua scioltezza. Il miglior attore è, ovviamente, Daniel Day Lewis, pur nella sua tracontante esagerazione artistica, mentre DiCaprio mi è sembrato nel pieno del suo momento di transizione, da Titanic a Blood Diamond. Cameron Diaz senza voto, se al suo posto vi avessero messo Cate Blanchett ne sarebbe venuta fuori un'interpretazione disumana!!! Scenografie imponenti (tra l'altro "reali", non digitalizzate alla Signore degli Anelli), massimo dei voti. Per il resto, il film si dimostra tremendamente attuale e lascia sconvolti tutti nel finale, quando Tammany dice:- Stiamo sotterrando una massa di voti, quaggiù, stanotte.- Credo che riassuma il vero mondo della politica, dove gli uomini comuni sono identificati come una massa di votanti senza alcuna anima! Però non do quattro stelle per via dei difetti già evidenziati e per le troppe citazioni di Sergio Leone (praticamente il film è un collage dei suoi capolavori, contestatemi se non è vero!).