Davvero deludente e soporifera quest'ultima opera dell'ex maestro del Thriller all'italiana che per lunghi tratti tocca vertici di comicità involontaria incredibilmente eccelsi..Attori stanchi(Dionisi sembra ubriaco),sangue a litri,scene ridicole e sceneggiatura affrettata..Argento si ripete ma lo fa malissimo!!!
L'ultimo film del grande dario argento non di certo ha deluso,la pellicola infatti porta la mano,le caratteristiche,la superba regia del maestro del terrore e le divine musiche di un gruppo che sa sempre affascinare:i goblin.molti,come al solito,non hanno apprezzato questa nuova opera,dario è un regista incompreso ma è grazie a lui che il cinema del terrore e non solo,ha avuto una grande svolta.in nhs,alcuni anni fa un misterioso assassino uccide una serie di giovani donne seguendo le strofe di una filastrocca.dei crimini viene accusato un nano,che è anche scrittore di gialli ,il quale si professa innocente ma che alla fine viene trovato morto forse suicida.anni dopo però,qualcuno torna ad uccidere nela medesima città e lo fa propio come nei "delitti del nano"..per argento un ritorno al giallo classico dei suoi inizi,nel film c'è il "mondo argento",una torino misteriosa,un serial killer,una filastrocca infantile,la musica dei goblin.nel cast si segnala la presenza di gabriele lavia,che in profondo rosso interpretava la parte di carlo,l'amico di mark.sempre visivamente stupendi i delitti,l 'inizio del film è un susseguirsi di terrore e suspance su un treno in corsa.grazie dario questo è vero cinema!
Vi ricordate "Opera", quel film cosìpieno di potenzialità ma così debole? Vi ricordate di quanto vi siete intristiti con filmetti come "Trauma" o "La Sindrome Di Stendhal" o di quanto avreste voluto non aver sprecato i vostri soldi affittando "Il Fantasma Dell'Opera" (a mio avviso uno dei più brutti film degli ultimi sei anni)?
Bene, dimenticate pure tutto questo, buttate nel cesso il vhs di "Trauma" perchè all'orizzonte si scorge l'ombra di Dario Argento!
Con "Nonhosonno" Argento segna un ritorno al giallo gore e crea un film che non è certo un capolavoro, tutt'altro, ma nulla di più e nulla di meno di un buon auspicio. Dario butta via il lavoro svolto negli ultimi 16 anni, e torna a stupirci: "Nonhosonno" è un film imperfetto quanto si vuole, un passero sotto l'ala di "Profondo Rosso", del quale non ha un decimo dell'impatto (vi ricordate l'ascensore di "Profondo Rosso"?), ma che ci restituisce suspence come non ne avevamo più e talvolta ci fa anche sobbalzare!
Ecco quindi una trama non particolarmente originale ma ben articolata come mai negli ultimi tempi, suspence a non finire e un talento che Dario aveva accantonato da tempo. Le riprese tornano ad essere forti come un tempo, con uno stile inimitabile, il sangue ritorna in grande stile grazie al mitico Sergio Stivaletti, tornano i Goblin con una colonna sonora forse non incredibile, ma sempre ottima e comunque adatta, e ci si ritrova quasi sul'orlo delle lacrime a vedere il maestro di nuovo tra noi, non totalmente rinsavito ma almeno in via di guarigione. Certo, ci sono alcune ruffianate, parecchi rimandi ai vecchi film di Dario (il terzo e il quarto omicidio, il pupazzo meccanico, la villa abbandonata), e alcuni attori non sono certo il massimo, primo tra tutti un Dionisi lucido come un caprone, e alcuni personaggi sono abbastanza stereotipati, ma in altri c'è una cura cheda tempo non si riscontrava. L'assassino (no, non ve lo svelo!) interpreta benissimo il suo ruolo, e ci regala un cattivo non più "mozzato" come i precedenti. A dirla tutta, sembra che in alcuni frangenti Argento si sia rifatto più agli slasher americani alla "Scream" che al vecchio genio, ma d'altronde il Dario de "L'Uccello Dalle Piume Di Cristallo" è diverso da quello de "Il Gatto A Nove Code", figuriamoci da quello di "Profondo Rosso" (su "Quattro Mosche Di Velluto Grigio" non mi pronuncio, ma dove diavolo posso trovarlo?), quindi non stupiamoci ad ogni lieve cambio stilistico.
In definitiva, un film che non entrerà a far parte della filmografia classica di Argento, ma che ci restituisce una dote che avevamo dimenticato: coinvolgere.
Come ha fatto a scendere così in basso? Le ultime prove, la Sindrome e il Fantasma, erano almeno, se non altro, curiosi videoclip che accompagnavano la musica. Da tempo Dario non faceva più cinema. Ma con "Non ho sonno" ha voluto riprovarci, con risultati infausti. Attori che non sanno recitare (Dionisi) o diretti malissimo (Caselli), dialoghi (ma questa è una costante) ridicoli, sceneggiatura che grida vendetta ad ogni mestierante del thriller, fantocci e feticci ormai sparsi come sul banco della spesa, assoluta, cronica, mancanza di talento narrativo. Dario deve ASSOLUTAMENTE dedicarsi solamente alla fotografia, e (forse) alla regia, occupazioni per le quali possiede a volte intuizioni geniali, e grande senso estetico, e dimenticare (ma non lo farà mai, se non l'ha fatto fin ora, con tutte le critiche ricevute) di scrivere. Vi prego di visitare il sito www.nonhosonno.it. Capirete a quali livelli è ormai sceso il nostro (una volta amato) regista. A tutti consiglio: noleggiatevi L'uccello dalle piume di cristallo (fotografato da Storaro), Profondo Rosso, magari anche Tenebre (locations e riprese meravigliose), e per gli amanti dello styling, anche Inferno e Suspiria (due capolavori visuali). Dimenticate il plot, concentratevi sul resto. Dario è finito molto tempo fa. Queste prove ridicole non gli servono a niente, se non a pagarsi l'affitto, e a noi per rimpiangere con amarezza quello che avrebbe potuto essere il miglior regista di thriller europeo, e non è stato. Ciao.
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