Il film di Faenza è stato troppo duramente e ingiustamente attaccato dalla critica che non fa altrettanto con certe commedie americane di recente invasione sui nostri schermi. Realistico il tema trattato, ottimamente rappresentato nella prima parte, molto scorrevole; qualche caduta di ritmo si può riscontrare nella parte finale che però poco toglie al lavoro complessivo del regista che usa sensibilità e psicologia. Bravissima Margherita Buy, fin troppo misurato Zingaretti.
E' un vero peccato che questo film sia stato snobbato dalla critica ufficiale e persino dalla recensione di questo sito. A mio avviso non ripete temi scontati, ne il paragone con il peggior Muccino, sembra molto generoso.
Dei film di Muccino io ricordo solo romanità cinematografica (con tutto il rispetto per i cittadini e la città), banalità ed urla. Di questo invece ho ben presente la intensità dei personaggi, la drammaticità delle situazioni, la profondità dell'analisi psicologica, scusate se è poco.
La intensità:
Che Margherita Buy sia brava è quasi scontato dirlo, ma che rendesse così bene il suo essere e sentirsi "abbandonata", lo è un pò meno. Il film gioca tutto su sguardi e silenzi,(con la barbona, con il musicista, con il cane e con se stessa), o su dialoghi violenti con lui, l'amante e la madre.
Era veramnte un' attrice Margherita Buy o interpretava se stessa?
La drammaticità:
La gelosia di lei, il legame di lui con i figli, la dolcezza del vicino e della sua musica, la morte del cane, unica vittima vera e indifesa delle situazioni, non vi hanno emozionato?
La profondità:
I personaggi vivono la loro vita in un modo apparentemente tranquillo, ma il male oscuro bolle nella mente di Margherita, comincia a bere, rimane chius dentro, si "abbandona" al vicino per non essere abbandonata, anche da lui. E che dire della mamma che nonostante il video telefono non riesce a cogliere nemmeno il profondo malessere della figlia e continua a parlarle di vacanze?
A me non sembra per niente un film banale.
indagare sul dolore ci fa avvicinare al mistero della vita e ci aiuta a rendere relativo ciò che appare assoluto, a rendere assoluto ciò che non si vede e non si tocca... con i sensi fiici
non l'ho trovato per niente inverosimile, anzi! riflette bene una verità attuale e non per niente rara. e forse solo chi ha vissuto simili situazioni può capire o apprezzare in toto. la buy è l'attrice ideale x interpretare una parte simile, è davvero brava! questo a mio modo di vedere le cose. ciononostante io- al posto del'abbandonata - sarei stata meno remissiva e, dopo il primo sconforto e smarrimento, avrei riempito il marito di una bella manica di botte, e mi sarei ripresa la mia dignità di donna, senza sprofondare così in basso. il libro da cui è tratto il film è un miliardo di volte più bello e porta a parecchia riflessione
un film che da' vita alla vita di tutti i giorni..inutile classificarlo come banale..in questo caso bisognerebbe classificare banale la vita di molti di coloro che ostentato sufficienza davanti a un film vero, senza politica, senza falsi buonismi. e che nella loro vita privata vivone le stesse sensazioni.... .e' la vita di molti di noi....