Finalmente sono riuscito a scovare un altro film iraniano. Lo stile è sempre finissimo e sul piano dei contenuti anche stavolta non si scherza...
Questo film è un gran film. Girato come sempre in questi casi con pochissimi mezzi ma con maestria ed intelligenza. Ennessimo schiaffo morale al polpettone americano girato solo ed esclusivamente a forza di fantastigliardi di dollari. La struttura ciclica del film, tanto cara a Jafah Panahi, si ripresenta anche in questa pellicola se pur in versione semplificata rispetto a "Il Cerchio". Ottimi anche gli attori non professionisti che nella loro semplicità esprimono al massimo delle loro forze la vera essenza dei personaggi. Drammatico l'inizio e ancor più drammatica la fine. Stesse scene ma sicuramente da valutare diversamente dopo aver compreso tutta la storia. Di temi sui quali riflettere, come ho già scritto, ce ne sarebbero parecchi. Le caste sociali non sono mai cessate di esistere, purtroppo. A Tehran come in qualsiasi altra parte del pianeta, i ricchi vivono sempre a Nord e così c'è sempre qualcuno più a settentrione di noi. Realtà terribile e vera allo stesso tempo. Dedico questi pensieri ad una delle persone più intelligenti che abbia mai conosciuto, Solmaz.
Il mio voto è 9
Hossein è un uomo che consegna pizze ai facoltosi di teheran. sogna una vita migliore e si vota a migliorare di fronte agli atteggiamenti razzisti dei ricchi. sarà una vittima del cieco sistema sociale. panahi ritorna dinuovo a raccontarci le storie "urbane" di teheran. questa volta il regista usa una sceneggiatura di kiarostami, disegnando sempre il mondo delle donne(invisibili, semplici figurine dietro ai vetri o troppo sfuggenti)e lo fa con una storia di uomini.al suo quarto lungometraggio il maestro non riesce mai a deludere. da segnalare la scena più profonda e virtuosistica del film:il lungo flashback che si chiude sulla drammatica scena iniziale.
Non sono un amante del "genere" iraniano, ma ho trovato comunque questo film molto bello e interessante, uno spaccato - probabilmente - di vita nella Teheran odierna, che con una storia apparentemente banale (con l'eccezione eclatante dell'inizio-finale) sottintende tutta una serie di argomenti, di stati d'animo, di usanze, di modi di pensare e di vivere che si potrebbero "respirare" solamente vivendoli in prima persona.
Commovente il personaggio del protagonista, vittima della sua stessa vita, ma sensibile e generoso.
Troppo lento? Voglio vedervi a raccontare le giornate di un grassone malinconico e sfiduciato con i ritmi di "Mission Impossible", compresa la banalissima fatica di farsi quattro piani di scale!
Certo, se cercate puro divertimento, Tom Cruise è sicuramente più ricco di fascino. Preferite i fumetti o la letteratura?
Pessima scelta, rimpiango di aver speso quasi 2 ore x vedere questo mortorio...
sono stato tentato + volte di interrompere, ma nn sn abituato alle cose a metà.
AL regista....se vuoi raccontare qualkosa, uno stato d'animo, usanze e modi di vivere lo puoi fare anke rendendo il film almeno un po' gradevole !!!
Ke mi frega di vedere quello ke sale 4 piani a piedi e sorbirmi una salita gradino x gradino in pieno silenzio ??
Un'ascensore ke deve fare 8 piani con un grassone dentro e ci mette 5 minuti....è importante x la riuscita del film ??
Mah...solo x i veri amanti del genere (ma quale ? )
Ho visto il film al Festival Internazionale del Cinema di Frontiera di Pachino (SR). L'ho trovato bellissimo. Penso che la visione di questo film possa aiutare a capire la situazione dell'Iran molto di più di quanto la possiamo capire attraverso i giornali e i reportages televisivi.
Può sembrare forse troppo lento ma secondo la mia opinione è semplicemente "reale"
Merita di essere visto ed apprezzato.
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