Ritengo questo film una storia molto godibile. Bentivoglio e il turco sono stati secondo me molto bravi; non penso la stessa cosa della Cortellesi che mi è sembrata un po' troppo "fiction televisiva". Tra 6 e 7.
Il film narra la storia di una guardia giurata che per bisogno di soldi decide di fare una rapina proprio alla sua stessa "azienda" grazie all'aiuto della sua attuale ragazza, la rapina però non va proprio a finire come dovrebbe e perciò lui si deve passare un buon periodo dietro le sbarre per riparare il danno causato, egli però non fa nomi e le cose che lo tengono per tutto quel tempo legato alla vita sono la ragazza e la figlia di lei per le quali prova un amore fortissimo.
le cose però al di fuori del carcere non vanno proprio come lui crede e se ne accorgerà alla sua uscita.
mi sembra un film come tanti altri sulla solidarietà che si va a creare tra due persone che non hanno oramai niente da perdere e sulla forza che può derivare da bellissimi ricordi e da bellissime speranze, buona la prova degli attori.
Il cinema italiano è spesso troppo sufficiente, ci sono buoni idee, buoni spunti e spesso non si decolla verso le vette più alte che saremmo capacissimo di toccare.
Questo film ne è un altro esempio, a cui darei più un 6,5 che un semplice 6, ma la storia seppur inizialmente buona non decolla mai, quando le situazioni arrivano al momento intrigante sià cambiano e ti portano su un'altra strada.
Bentivoglio e la Cortellesi sono bravi, quello che fà il turco (non ne ricordo il nome) è bravissimo, si riesce subito ad odiarlo e poi ad averne pena, sufficiente il resto.
Sufficiente la storia, con le vicende dello stralunato e sfortunato Guido, sufficienti le riprese con ottimi momenti e cali notevoli, sufficiente il finale, forse troppo prevedibile.
La strada è questa, ma se ne deve percorrere ancora tanta per ritrovare i maestri d'epoca.
sinceramente non amo molto il cinema nostrano e questo film di sicuro non è un grande film ma mette in risalto dei valori che, col passare del tempo ,stanno andando persi.Piacevole da vedere e significativo , le scelte del regista sono azzeccate... discreto
Il passato che torna (il richiamo a precedenti e importanti imprese registiche)non può togliere bellezza e freschezza a una storia in parte verosimile, in parte visionaria, crudele e poetica, grottesca e drammatica, caricaturale e introspettiva. Con questo spirito ho visto ed apprezzato il film di Mazzacurati, la musica di Ivano Fossati ed anche la recitazione di Bentivoglio & C. In fondo anche i "duri" hanno momenti di abbandono ed anche gli occhi di una bambina possono esprimere una forza ben superiore alle proprie forze. Non sempre il cinema riesce ad esprimere queste verità senza eccessiva retorica. E non è detto che per suscitare emozioni, debbano scorrere fiumi di lacrime, o anche una sola. Qualche sorriso, invece, scappa spontaneo anche dalla rappresentazione caricaturale di momenti drammatici.