Il passato che torna (il richiamo a precedenti e importanti imprese registiche)non può togliere bellezza e freschezza a una storia in parte verosimile, in parte visionaria, crudele e poetica, grottesca e drammatica, caricaturale e introspettiva. Con questo spirito ho visto ed apprezzato il film di Mazzacurati, la musica di Ivano Fossati ed anche la recitazione di Bentivoglio & C. In fondo anche i "duri" hanno momenti di abbandono ed anche gli occhi di una bambina possono esprimere una forza ben superiore alle proprie forze. Non sempre il cinema riesce ad esprimere queste verità senza eccessiva retorica. E non è detto che per suscitare emozioni, debbano scorrere fiumi di lacrime, o anche una sola. Qualche sorriso, invece, scappa spontaneo anche dalla rappresentazione caricaturale di momenti drammatici.
Mi aspettavo poco da questo film e invece...
Spumeggiante,ritmato,poetico ritratto di Guido Liverani,persona pura e ingenua,straordinariamente interpretata da Fabrizio Bentivoglio,mai così bravo.
Sorprende e piace il tocco lieve,delicato con il quale Mazzacurati racconta la vicenda,mi ha ricordato certi film degli anni 70 con Jean Paul Belmondo.Bella squadra di caratteristi,bel film.
Il cinema italiano è spesso troppo sufficiente, ci sono buoni idee, buoni spunti e spesso non si decolla verso le vette più alte che saremmo capacissimo di toccare.
Questo film ne è un altro esempio, a cui darei più un 6,5 che un semplice 6, ma la storia seppur inizialmente buona non decolla mai, quando le situazioni arrivano al momento intrigante sià cambiano e ti portano su un'altra strada.
Bentivoglio e la Cortellesi sono bravi, quello che fà il turco (non ne ricordo il nome) è bravissimo, si riesce subito ad odiarlo e poi ad averne pena, sufficiente il resto.
Sufficiente la storia, con le vicende dello stralunato e sfortunato Guido, sufficienti le riprese con ottimi momenti e cali notevoli, sufficiente il finale, forse troppo prevedibile.
La strada è questa, ma se ne deve percorrere ancora tanta per ritrovare i maestri d'epoca.