Medley - Brandelli di Scuola
L'ultimo giorno del primo quadrimestre, quando gli studenti sono disposti a tutto per un voto in più. La scuola è un campo di battaglia: sangue che scorre a fiumi, teste mozzate, corpi squartati, professori mutanti, bidelli assassini in rollerblade. L'esplosione del subconscio cattivo dello studente e del professore. "Medley" racconta cosa c'è dietro ai sorrisi che si fanno ai professori, agli otto in pagella, ai genitori orgogliosi: competizione, angoscia, umiliazione, odio. La scuola è una guerra e una guerra non è giusta o sbagliata: è guerra e basta. L'assurdità di fingere interesse per una cosa imparata a memoria per prendere un bel voto, accedere ad una buona università e fare soldi. Questo è l'orrore della scuola, un continuo ed insensato massacro all'insegna del voto più alto, una spietata selezione naturale che chiamano cultura. Vince il più forte, il debole muore: mors tua, voto mio. Diretto dal ventunenne Gionata Zarantonello (che nel '99 ha frequentato un corso di effetti speciali alla "USC" di Los Angeles) è un film che farà discutere davvero tanto. Considerato da molti come il "The Blair Witch Project" italiano per come è stato girato, "Medley" ha vinto il primo premio al "Festival del Cinema Trash" di Torino ed è stato rifiutato alla Mostra Internazionale del cinema di Venezia, al Cinema Giovani di Torino e all'AdriaticoCinema, ma è stato acquistato dalla Troma Inc. di New York. Per girare il loro film, Ulisse Lendaro (produttore e interprete) e Zarantonello se la sono cavata davvero con poca cosa: molto succo d'amarena per simulare il sangue, vari attrezzi come grossi coltelli, mannaie e una sega prestati da un macellaio, un carrello della spesa preso in prestito dal supermercato e qualche difficoltà a trovare i luoghi in cui girare, visto che sono stati cacciati da ben cinque scuole. Ma alla fine il progetto è stato portato a termine: potrà piacere o no, di sicuro se ne sentirà parlare parecchio.
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