La peggior settimana della mia vita
È una di quelle verità universali ed immutabili che possono trovare un lieto fine solo nelle favole. Certo, il matrimonio può anche essere il giorno più felice della propria vita, ma le settimane antecedenti le nozze sono e saranno sempre di certo le peggiori, soprattutto se i soggetti all’altare sono persone umili, e ancor più se lo sposo non è visto di buon occhio dai genitori della sposa.
In sintesi, è questa l’atmosfera che inebria le inquadrature de "La peggior settimana della mia vita", film-commedia di Alessandro Genovesi in uscita nelle sale il 28 ottobre.
Paolo (interpretato da un naturalissimo Fabio De Luigi) e Margherita (Cristiana Capotondi) si svegliano una mattina convinti che i sette giorni che mancano al matrimonio saranno bellissimi e correranno via senza intoppi, ma si dovranno immediatamente ricredere quando Fabio, in particolare, cascherà in un vortice inatteso di tragicomici eventi.
Costruito molto sulla falsariga di "Ti presento i miei", il film di Genovesi corre su un binario parallelo nel quale il protagonista, pur di farsi piacere dalla famiglia eccentricamente borghese della fidanzata, darà luogo ad una serie a catena di disastri tali da mettere seriamente in discussione il matrimonio.
Nasce così da una sceneggiatura discretamente equilibrata, il film, a tratti identificata in battute banali, ma che un De Luigi egregiamente calatosi nella parte, fa addirittura passare come naturali, quotidiane.
Nel complesso, Genovesi (che non si lascia scappare l’occasione di un paio di piccoli cameo nelle vesti del prete ansioso e irritabilmente puntuale) ha saputo prendere in mano le redini della macchina da presa montando un film in cui, aiutati, inoltre, dalla sempre fiorente comicità di Antonio Catania, nei panni del padre di lei, e dalla napoletanità di Alessandro Siani, amico ingenuo e testimone di nozze, si riesce a strappare più di una profonda risata allo spettatore, che dopo diversi anni può concedersi il lusso di esclamare di non aver assistito alla presa, ripresa e consumata commedia-panettone natalizia.
La frase:
"Questo non è un addio al celibato… è un addio alla vita".
a cura di Ivan Germano
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