La casa della gioia
Nella New York di inizio secolo si sviluppano le avventure di Lily Bart (Gillian Anderson, l'agente Scully di "X Files") donna affascinante che desidera sposare un uomo ricco.
Sfortunatamente si innamora di Lawrence Selden (Eric Stoltz, "Analisi di un delitto", "Anaconda") enigmatico avvocato che però è costretto a farsi da parte proprio perché non è ricco. A quel punto inizia per lei un calvario dato anche l'aumento dei suoi debiti: si rivolge prima Gus Trenor (Dan Aykroid, "American school", "Blues Brothers"), il marito della sua migliore amica, salvo poi scoprire che lui vuole in cambio particolari favori, poi diventa vittima di Bertha Dorset (Laura Linney, "The Truman show"), donna subdola che sfrutta la sua situazione per continuare a stare con il marito e con l'amante, poi si fa avanti Sim Rosedale (Anthony LaPaglia, "Una spia per caso", "Accordi e disaccordi") un volgare arricchito che le propone di sposarlo e di smascherare Bertha, ma alla fine la situazione si complica a tal punto che Lily dovrà scegliere se salvare la propria reputazione oppure salvare l'uomo che ama, Lawrence Selden, l'amante di Bertha.
Tratto dal romanzo di Edith Wharton e diretto da Terence Davies, "La casa della gioia" mette in evidenza la crudeltà e l'ipocrisia della società di allora (ma è così anche per l'attuale) ossessionata dalla "forma" e dal denaro, unico valore per farsi accettare da coloro che contano, un ritratto della malvagità che si nasconde nell'educata alta società newyorchese. Una situazione senza tempo che parla del coraggio contro il tradimento, della lotta per sopravvivere contro un'orda di opportunisti e corrotti che rischia di portarti in fondo al baratro della disgrazia sociale o di trasformarti in quello che maggiormente disprezzi.
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