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GeostormLa recensione del film a cura della Redazione di FilmUP.com di Francesco Lomuscio20 ottobre 2017Voto: 6.0
Gli avvertimenti c’erano, ma nessuno li ha ascoltati.
In un mondo in cui le condizioni metereologiche estreme ed i disastri naturali sembrano essere una realtà superata grazie ad una complessa rete di satelliti capaci di controllare il clima e di garantire la sicurezza dei cittadini, le cose sembrano cominciare ad andare nel verso sbagliato quando la stessa innovativa invenzione, a quanto pare, diventa la causa di quella che potrebbe essere l’imminente distruzione del pianeta. Con un plot che richiama in un certo senso alla memoria quello di “Armageddon – Giudizio finale” di Michael Bay, il Dean Devlin produttore di “Stargate” e “Independence day” di Roland Emmerich debutta nella regia cinematografica calando Gerard Butler nei panni dello scienziato Jake Lawson, ovvero colui che, supportato dal fratello e collega Max alias Jim Sturgess, dovrebbe rappresentare l’ultima speranza per la salvezza dell’umanità. Un Gerard Butler che, come dimostrato anche in “Attacco al potere – Olympus has fallen” e nel sequel “Attacco al potere 2”, non manca di regalare un personaggio sbruffone e dal pugno facile degno del machismo reaganiano degli anni Ottanta; man mano che la quasi ora e cinquanta di visione tende a miscelare gli elementi tipici del disaster movie con un intreccio da thriller politico a sfondo spionistico. Thriller politico non privo di pecche per quanto riguarda lo script (citiamo solo l’irrilevante Dana incarnata da Zazie Beetz) e tendente a perdersi eccessivamente in chiacchiere – se si esclude la frenetica fuga a bordo di una Smart in mezzo ad una Hong Kong che cade a pezzi – nel corso della sua prima parte, tanto da rischiare di rispecchiare le non esaltanti strutture alla base di produzioni analoghe concepite a basso costo da factory quali la Asylum e la Millennium Films; ma destinato, fortunatamente, a riprendersi nella seconda, del tutto dedicata alla tensione ed alla spettacolarità nel ricordare che si può solo affrontare il futuro dinanzi all’impossibilità di cambiare il passato. Seconda parte che, proprio come nel caso dei titoli appartenenti ai due menzionati marchi specializzati in low budget, fa della exploitation la sua parola d’ordine, sguazzando tra scariche di fulmini, una tempesta di sabbia a Mubai e inondazioni, con un cast comprendente Ed Harris nel ruolo del Segretario di Stato Leonard Dekkom e Andy Garcia in quello del presidente degli Stati Uniti Andrew Palma. Senza contare Abbie Cornish impegnata ad interpretare l’agente del servizio segreto Sarah Wilson; all’interno di un’operazione che, paradossalmente, fa dei suoi difetti legati alla già citata non esaltante scrittura e alla non sempre convincente fattura degli effetti visivi gli ingredienti utili alla concretizzazione di un costoso e, a suo modo, folle b-movie che guarda alle fatiche emmerichiane pur non essendo altrettanto riuscito, ma rivelandosi comunque in grado di funzionare sufficientemente ai fini dell’intrattenimento a suon di colossali grandinate, crolli di sopraelevate e congelamento istantaneo di bagnanti in fuga sulla spiaggia. La frase dal film:
"La scienza non fa che giocare a fare Dio e, a volte, Dio non gioca tanto pulito" I FILM OGGI IN PROGRAMMAZIONE: In evidenza - Dal mondo del Cinema e della Televisione. |
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