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Fast and Furious
Il binomio "donne e motori" ha da sempre affascinato l'immaginario, soprattutto quello maschile. "Fast and Furius" incarna totalmente questo archetipo. Adrenalina e testosterone si amalgamano all'odore della benzina e del protossido d'azoto in una miscela decisamente esplosiva. I toni investigativi del film vengono quasi completamente soppiantati dalla febbre delle corse, dalle auto truccate che rubano lo spazio agli stessi attori e che sono le vere protagoniste della pellicola.
Brian (Paul Walker / "The Skulls"- "Plesantville") sembrerebbe il solito appassionato di motori, desideroso di imporsi nel mondo delle corse illegali, in realtà è un poliziotto sotto copertura a caccia di una banda di ladri di autotreni.
Dominic (Vin Diesel / "Pitch Black" - "1 Km da Wall Street") è "Il Re" delle corse, il più veloce, il più spericolato, quello che fa tendenza, che detta legge e che conosce tutti nell'ambiente.
Per Brian è facile restare affascinato dalla figura di Dom e diventa sempre più difficile dirgli qual'è la sua missione, tanto più dopo essersi innamorato di Mia (Jordana Brewster / "The Faculty"), la sorella.
La pellicola, che non fa certo della sceneggiatura il suo punto di forza (è meglio che rinunciate ad ogni velleità su questo), si dimostra una sorta di incrocio tra "Giorni di Tuono" e "Point Break" fondendo l'ambiente del primo con le trame del secondo in una sorta di moderno western dove le auto sostituiscono i cavalli e i TIR le diligenze. Rob Cohen ("The Skulls" / "Dragon - La Leggenda di Bruce Lee"), punta sulla spettacolarità e sull'impatto visivo sia degli attori (ottimo il casting) che degli automezzi. Proprio sulle auto è stato focalizzato il maggior sforzo produttivo; oltre ad aver realizzato quelle dei protagonisti (anche in più esemplari per le diverse necessità di ripresa), è stata avviata una catena via internet per invitare sul set i proprietari di queste "muscle car" appartenenti al mondo del "drag racing", questo ha consentito di realizzare le sequenze dei raduni in cui possiamo ammirare centinaia di macchine modificate, alcune delle quali sono ormai oggetto di culto.
Molto convincente anche l'accostamento musicale, mentre meno efficace la scelta del regista di utilizzare degli effetti quasi stroboscopici per enfatizzare le sequenze ad alta velocità, che in questo modo risultano poco "leggibili".
A parte il pesante ruolo nella produzione che sicuramente hanno rivestito gli sponsor, si vedono etichette e marchi dovunque, è interessante notare come tutte le macchine più veloci, ovvero più modificabili, sono giapponesi, unica eccezione una Volkswagen "Jetta" (che personalmente ritenevo essere l'equivalente di un cassonetto della nettezza urbana).
Curiosità: Un piccolo errore: nella gara d'apertura Brian rompe il supporto del sedile del passeggero utilizzando la seconda carica di NOS (nitro), ma in seguito Dom ci si siede sopra come se niente fosse.
La Frase:
"È solo una questione di tempo..."
"Se vuoi del tempo comprati un orologio!"
Indicazioni: Avete amato "Fuori in 60 Secondi", amerete anche questo, anzi di più.
Valerio Salvi
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