Warner a tutta commedia con Poveri ma ricchissimi e Natale da chef in dvdVisti nei cinema a Dicembre 2017, arrivano in home video Poveri ma ricchissimi e Natale da chef di Francesco Lomuscio06 aprile 201816:17
Povera all’inverosimile, residente nella laziale Torresecca, ma destinata a veder cambiare la sua tutt’altro che rosea esistenza vincendo inaspettatamente cento milioni di euro, avevamo conosciuto la famiglia Tucci in “Poveri ma ricchi”, diretto nel 2016 da Fausto Brizzi, nonché rifacimento tricolore di una commedia francese di Olivier Baroux.
Trailer italiano per Poveri ma ricchi (2016), un film di Fausto Brizzi con Christian De Sica, Enrico Brignano, Lucia Ocone. I Tucci sono una famiglia povera di un piccolo paese del Lazio. Padre, madre, una figlia vanitosa e [..] Lo stesso Fausto Brizzi che, un anno più tardi, ha riportato in scena in “Poveri ma ricchissimi” il Danilo Tucci di Christian De Sica, ancora affiancato dal figlio Kevi interpretato da Giulio Bartolomei, dalla moglie Loredana con le fattezze di Lucia Ocone, da nonna Nicoletta alias Anna Mazzamauro, dalla figlia Tamara, impersonata da Federica Lucaferri, e dal cognato Marcello, ovvero Enrico Brignano, ora in attesa di diventare padre. E, oltre a Valentina, consorte di quest’ultimo nuovamente incarnata da Lodovica Comello, è il padre di lei Libero – pregiudicato nei cui panni troviamo Paolo Rossi – ad aggiungersi alla scatenata combriccola che, sempre spalleggiata dal Gustavo in possesso dei connotati di Ubaldo Pantani, intuisce che l’ostentazione del lusso non è più sufficiente e, di conseguenza, che la vera svolta è rappresentata dal potere. Infatti, con il capofamiglia pronto a mutare il proprio capello riccio e biondo in una pettinatura fin troppo simile a quella sfoggiata dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, è la concretizzazione di una sorta di “Brexit Ciociara” in modo che il loro paesino esca dall’Italia a fornire la miccia per dare il via ad una oltre ora e mezza di visione a base di momenti esilaranti e battute mirate a far ridere lo spettatore. Momenti che, tra una sempre eccezionale Ocone che si riserva alcune delle migliori uscite comiche ed una gag in stile americano che costringe De Sica e Brignano ad indossare rispettivamente un costume da Babbo Natale e da elfo, dispensano anche esplicite frecciatine verbali al mondo della politica italiana; man mano che la sceneggiatura – concepita dal regista stesso insieme al fido Marco Martani e a Luca Vecchi dei The Pills – trova, inoltre, il tempo di tirare in ballo un Massimo Ciavarro corteggiatore e l’arrivo di quella che sembrerebbe essere una figlia di cui papà Tucci non sapeva l’esistenza. Al servizio di una divertente visione che, con trailer, quasi tre minuti di backstage e sette di featurette, è Warner a rendere disponibile su supporto dvd. La stessa Warner che, in collaborazione con Medusa, a proposito di commedie italiane lancia in home video anche “Natale da chef” di Neri Parenti, in cui Massimo Boldi veste i panni dello chef Gualtiero Saporito, convinto di essere grande nel suo mestiere nonostante la propensione a ricorrere ad arditi mix di ingredienti. Chef che finisce per rivelarsi inconsapevolmente la giusta persona che occorre al Furio Galli interpretato da Maurizio Casagrande, proprietario di una famosissima ditta di catering che, sull’orlo della bancarotta, gli offre il posto di capo cuoco nella brigata che partecipa alla gara d’appalto indetta per cucinare al prossimo G7; ma con una precisa, losca intenzione: lasciar vincere ad insaputa di Saporito il proprio avversario, il quale gli ha promesso in cambio una cospicua somma di denaro. Brigata di cui entrano a far parte anche l’aiuto cuoco Tony Cacace, che non sente i sapori, il sommelier astemio Filippo Tosti, che si ritrova a corteggiare l’anziana vedova Lina Renghi alias Milena Vukotic, e la pasticcera Perla, ovvero Biagio Izzo, Dario Bandiera e Rocío Muñoz Morales. Pasticcera impegnata più ad uscire dalle torte durante le feste di addio al celibato che a prepararle, ad insaputa del marito Becco Felice, in possesso dei connotati di un Paolo Conticini caratterizzato da grottescamente sporgenti incisivi. Mentre Barbara Foria e la ex Miss Italia Francesca Chillemi arricchiscono ulteriormente un cast al cui interno è l’immancabile Enzo Salvi, calato nella divisa del tenente dei carabinieri Mario Linatucci, a fornire buona parte delle battute strappa-risate (una delle migliori è quella sul permesso ai Beni culturali). Il tutto, gestito da Parenti attraverso il suo consueto senso del ritmo comico, tra gag trash (citiamo solo gli escrementi ovini scambiati per olive snocciolate), equivoci, doppi sensi, una maialina in agguato e, addirittura, una parte conclusiva in stile fratelli Zucker e Jim Abrahams. Con circa un minuto di papere e quasi sedici di backstage nella sezione del disco dedicata ai contenuti speciali.
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