In blu-ray Nerve e A monster calls - Sette minuti dopo la mezzanotte

Sebbene il plot possa richiamare alla memoria il Blue whale, "gioco" che spingerebbe dal web i giovani ad affrontare cinquanta prove in altrettanti giorni, fino al suicidio, e di cui le cronache hanno tanto parlato nel corso del 2017, è da un romanzo scritto cinque anni prima da Jeanne Ryan che prende le mosse "Nerve" di Henry Joost e Ariel Schulman, reso disponibile in blu-ray da 01 Distribution.
Al centro della vicenda, infatti, abbiamo la timida e morigerata studentessa delle scuole superiori Vee Delmonico, la quale, interpretata da Emma Roberts, decide di uscire dalla noiosa routine iscrivendosi al popolare social game online del titolo, che prevede il superamento di una serie di sfide in cambio di compensi in denaro e nel quale si trova a far coppia con lo sconosciuto Ian, dalle fattezze di Dave Franco.
Serie di sfide che, tra una corsa sfrenata in moto, imprese a rischio di caduta da vertiginose altezze e un concorrente che non esita a sdraiarsi sui binari della metropolitana in attesa che il convoglio gli passi sopra, sono destinate a rivelarsi sempre più pericolose.

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Anche se, come testimonia il momento in cui i due protagonisti fuggono quasi del tutto svestiti da un lussuoso negozio di abbigliamento, la oltre ora e mezza di visione non manca affatto di ironia e tende tutt'altro che ad immergersi nel dramma; tanto che perfino la scelta di non spingere sul pedale del pessimismo da horror che ci si sarebbe aspettati nel comunque azzeccato ed inaspettato epilogo rivela in maniera evidente la volontà di rimanere dalle parti della commedia per ragazzi.
Commedia che, con la veterana Juliette Lewis presente nei panni della madre di Vee, potremmo quasi definire una risposta 2.0 a quello che fu il cinema del compianto John Hughes; da un lato lasciando respirare una certa aria anni Ottanta (si pensi solo al bacio sulle note della sempreverde "Since I don't have you" degli Skyliners), dall'altro ricorrendo ad una messa in scena che non manca di riferimenti alla comunicazione multimediale d'inizio terzo millennio (da notare i messaggi in sovrimpressione e le soggettive di apparecchiature di ripresa), fornendo - nell'intrattenere a dovere lo spettatore - una tanto pungente quanto intelligente analisi del seducente potere esercitato dai social media.
Con trailer, interviste ai registi e ai due protagonisti e tre minuti di backstage nella sezione extra del disco racchiuso in custodia amaray inserita in slipcase cartonato; nel cui medesimo formato è sempre 01 a lanciare "A monster calls - Sette minuti dopo la mezzanotte" di J.A. Bayona, tratto da un romanzo di Patrick Ness iniziato, però, dalla prematuramente scomparsa Siobhan Dowd che riuscì a concepirne soltanto mille parole, ad impostarne la struttura e ad ideare alcuni personaggi.
Un lungometraggio mirato ad esplorare il modo in cui la fantasia fa parte della natura umana e come le favole possano aiutarci ad affrontare la vita tirando in ballo il dodicenne Conor incarnato da Lewis McDougall; il quale, costretto a vivere insieme alla fredda e distante nonna alias Sigourney Weaver a causa della malattia della mamma Felicity Jones, non solo è vittima di bullismo a scuola, ma sfugge alla solitudine del suo mondo reale in maniera piuttosto fantasiosa.
Non a caso, invoca nei propri sogni una creatura alta dodici metri che, caratterizzata nella versione originale dalla voce di Liam Neeson ed ottenuta utilizzando e integrando tecniche di animazione in 2D e 3D, si presenta alla finestra del piccolo e, ogni sera, sette minuti dopo la mezzanotte gli racconta delle storie.
Storie rese in cartoon e che si rivelano frammenti di un viaggio emotivo alla ricerca della verità, per concretizzare in un delicato apologo dal sapore dickensiano incentrato sull'elaborazione del dolore e la perdita dei propri cari.
Apologo che, comprendente Geraldine Chaplin in un piccolo ruolo, si evolve lentamente senza rinunciare alla spettacolarità, rappresentata in particolar modo da terre che si sgretolano ed edifici che crollano; man mano che la raffinata regia a cui ci ha ormai da tempo abituati il suo autore conduce verso il commovente e poetico epilogo di una fanta-operazione che non può fare a meno di richiamare alla memoria il cinema del messicano Guillermo del Toro.
E sono trailer, una featurette di cinque minuti e un making of di venti a completare il tutto in qualità di contenuti speciali.