La principessa splendente, il gatto Doraemon e il secondo Sin city in alta definizione

Da "Il mio vicino Totoro" (1988) a "Porco rosso" (1992), passando per "Il castello nel cielo" (1986) e "La città incantata" (2001), non vi è titolo che Lucky Red si sia lasciato sfuggire per quanto riguarda il giapponese Studio Ghibli e l'operato del maestro dell'animazione dagli occhi a mandorla Hayao Miyazaki.
Diretto dal l'Isao Takahata che ha militato per molto tempo nelle serie a cartoni animati "Heidi" e "Anna dai capelli rossi" e che annovera tra le proprie regie cinematografiche "Pom poko" (1994), "La storia della principessa splendente" (2013) è l'ultimo lavoro Ghibli portato in Italia dalla distribuzione di Andrea Occhipinti, che lo lancia ora nel mercato dell'home video in alta definizione con comparto extra comprendente storyboard completo del film, trailer, spot e un video di quaranta minuti della conferenza stampa di fine lavorazione.
Un lavoro che, prendendo le mosse da una antica leggenda nipponica, narra di una minuscola creatura venuta da un altro mondo, trovata per caso da un tagliatore di bambù e cresciuta come una figlia da quest'ultimo e dalla moglie, fino a diventare una avvenente, bellissima ragazza in cerca di marito.
Ricerca ardua, considerando che nessuno dei pretendenti sembra essere alla sua altezza, compreso l'Imperatore; nel corso di quasi due ore e venti di visione atte a delineare un elaborato magnificamente affascinante, reso tale dalla tipologia di animazione capace di ammiccare, appunto, ad un vecchio mito quasi come una pergamena fatta di soli disegni.
Ma, sempre a proposito di cartoon, Lucky red propone in blu-ray anche "Doraemon-Il film" (2014), lungometraggio diretto a sei mani da Tony Oliver, Ryuichi Yagi e Takashi Yamazaki e atto a portare sul grande schermo le imprese del famoso gatto spaziale televisivo che, ad ogni puntata, veniva introdotto dalla mitica canzone eseguita dagli Oliver Onions.
Visto nei nostri cinema a Gennaio 2014 in 3D, racconta l'amicizia tra il felino venuto dal futuro e Nobita (Guglia Guglielminetti per gli amanti della traduzione italiana originale), ragazzino nullafacente e perennemente tra le nuvole che, grazie ai chusky-gadget del nuovo straordinario compagno di avventure, riusce sempre a trovare la soluzione ai problemi. Quindi, con trailer nella sezione riservata ai contenuti speciali, non sono assenti il gattapone sforna rimedi (tasca sul pancione di Doraemon) e personaggi quali Gian, Suneo e Shizuka (Giangi, Zippo e Susy sempre per gli amanti della traduzione originale), trasformando il film in un immancabile appuntamento per chi è cresciuto con il mito doraemoniano del piccolo schermo.

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E sono sia la versione tridimensionale che quella classica in due dimensioni a trovarsi nel disco, come anche nel caso dell'ultima novità della label: "Sin city-Una donna per cui uccidere" (2014) di Robert Rodriguez e Frank Miller, sequel di quel "Sin city" (2005) che, anziché trasporre cinematograficamente la graphic novel partorita nel 1991 dalla geniale mente del secondo ispirandosi ai film noir degli anni Quaranta e Cinquanta, si propose direttamente in qualità di sorta di vero e proprio trasferimento su celluloide delle strisce disegnate.
Infatti, come nell'opera cartacea, fu attraverso un livido bianco e nero occasionalmente fornito di tracce di colore che vennero raccontate le sfide tra corrotti ed i violenti duelli all'ultimo sangue consumati nella immaginaria città del titolo; anche scenario di questo secondo capitolo che pone di nuovo Mickey Rourke nei panni del disadattato ma leale spaccafacce Marv e Jessica Alba in quelli della spogliarellista Nancy, desiderosa di vendicare la morte dell'amato Hartigan, ovvero Bruce Willis.
Secondo capitolo che, introdotto da un frenetico prologo non privo di ossa rotte e sgozzamenti, sostituisce Clive Owen con Josh Brolin nel ruolo di Dwight, stavolta convinto dalla perfida femme fatale Ava alias Eva Green, per la quale aveva in passato perso la testa, ad aiutarla a liberarsi dai soprusi del marito milionario.
Perché, spesso nuda, è lei a rappresentare la donna per cui uccidere del titolo; man mano che assistiamo anche alle partite a poker tra il presuntuoso giocatore d'azzardo Johnny e il perfido senatore Roark, rispettivamente interpretati da Joseph Gordon-Levitt e Powers Boothe, e che dal capostipite vengono recuperati, inoltre, Rosario Dawson e Jaime King. Senza contare una sequenza di sesso con manette affrontata da Ray Liotta e Juno Temple, brevi apparizioni per la popstar Lady Gaga e il Christopher Lloyd di "Ritorno al futuro" (1985), occhi cavati a mani nude, teste mozzate ed arti tagliati.
Il tutto, al servizio delle affascinanti immagini destinate a ribadire che il potere è qualcosa di fragile e che non tollera minacce; qui proposte con supplementi rappresentati da interviste agli autori e al cast per quanto riguarda i personaggi di Nancy, Ava, Johnny e Dwight, trailer, sei minuti di sguardo agli effetti speciali, cinque a stunt e controfigure e sedici per assistere al lavoro in green screen effettuato per realizzare la pellicola.
Animate la vostra serata casalinga!