"La morte nera", "Il mulino delle donne di pietra" e "Il lago di Satana": trittico gotico in dvd per Sinister Film
Un ricco aristocratico del XVIII secolo torna dalla luna di miele con la giovane compagna e, accolto nel maniero di famiglia dal padre muto e costretto su una sedia a rotelle, dal cugino e dalla sorella della sua prima moglie, morta suicida, viene creduto da tutto il paese il responsabile dell'uccisione di una donna del posto.
Questa, a grandi linee, è la trama de "La morte nera", dimenticato e fino ad oggi irreperibile thriller gotico inglese che, diretto nell'ormai lontano 1964 da Robert Hartford-Davis ed interpretato da John Turner e Ann Lynn, viene ora riscoperto in dvd italiano dall'attivissima Sinister Film, che ce lo propone corredato di trailer, galleria fotografica e presentazione a cura di Luigi Cozzi, regista di "Contamination" e "Paganini horror".
Un veloce e ben interpretato intrigo che, rifacendosi chiaramente sia all'horror italiano dei primi anni Sessanta che alle pellicole che Roger Corman aveva tratto nello stesso periodo dalle opere letterarie di Edgar Allan Poe, parte con una ragazza inseguita da un misterioso individuo nel bosco, per poi condurre passo dopo passo verso un'inaspettata rivelazione finale, attraverso una tutt'altro che noiosa narrazione.
Ed è sempre Luigi Cozzi ad introdurre altri due interessantissimi e rari titoli riesumati dalla Sinister Film per la gioia degli amanti del vecchio horror: "Il mulino delle donne di pietra", firmato nel 1960 dal nostro Giorgio Ferroni, e "Il lago di Satana", diretto sei anni dopo da Michael Reeves, suicidatosi ventiseienne.
Costruito su lenti ritmi di narrazione, il primo, con una sezione extra comprendente il trailer, due scene inedite, una scena alternativa e l'immancabile galleria fotografica, vede Pierre Brice nei panni del giovane studioso Hans che, incaricato di raccogliere dati per una monografia sull'arte popolare olandese, s'imbatte in un noto scultore proprietario di una gigantesca macchina-carillon ricavata da un vecchio mulino, al cui interno alcune statue raffiguranti storiche eroine appaiono in una sorta di danza macabra. Per uno dei primissimi esempi di film di paura tricolore che, simile nella trama a "La maschera di cera" con Vincent Price, di sette anni prima, individua il suo maggiore punto di forza nella bellissima fotografia di Pier Ludovico Pavoni, i cui cromatismi rendono l'operazione tutt'altro che distante nel look generale da quello alla base dei tanto decantati prodotti Hammer.
Il secondo, invece, girato nel nostro paese ed interpretato dalla Barbara Steele de "La maschera del demonio", vede l'attrice in un ruolo analogo a quello ricoperto nel classico di Mario Bava: la giovane sposina Veronica, reincarnazione di una strega messa al rogo tre secoli prima e pronta a muovere vendetta contro i discendenti dei suoi giustizieri. Una pellicola decisamente delirante che, non priva di accenni di nudo e splatter, include nel cast anche il caratterista nostrano Ennio Antonelli (lo ricordate nella parte di Manzotin in "Febbre da cavallo"?); oltre a proporre assurde situazioni come quella in cui assistiamo ad un inseguimento degno delle comiche del muto o l'altra che vede una falce ed un martello, in terra, andare a formare il simbolo del comunismo.
Da vedere con commento audio di Barbara Steele, Ian Ogilvy e il produttore Paul Maslansky.
Francesco Lomuscio
(05 maggio 2010)
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