Movie Flash: Sul grande schermo la commovente storia del fedele Hachicko
SLIDE-SHOW: le più belle immagini di Richard Gere;
Joan Allen
In campo cinematografico il 2009 sembra essere all'insegna del tema ricorrente della "fedeltà" e chi è il massimo rappresentante di questa virtù, ormai così rara fra gli uomini, se non un cane?
L'ultimo inno di questa carrellata eccezionale di film che vedono protagonisti i cani, sia a livello di film che di cartoon, ce lo regala un nome di fama internazionale: Richard Gere con "Hachicko: a dog's story". Il film è ispirato ad una vicenda reale ed è il remake di un vecchio film del 1987 di Seijirô Kohyama intitolato "Hachiko monogotari". La pellicola è diretta da Lasse Hallström e tra gli interpreti, oltre Gere che ne è anche il produttore, ci sono Sarah Roemer e Joan Allen, secondo i bene informati dovrebbe uscire nelle sale americane nel periodo estivo.
E' la storia di un cane di nome Hachik? (Odate 1923 - Shibuya 1935) della razza giapponese Akita, che conquistò il cuore di tutto il Giappone, tanto da divenire l'emblema dell'affetto e della lealtà. A due mesi fu regalato a Ueno Hidesaburo, professore del dipartimento agricolo dell'Università di Tokyo. Il professore era un pendolare e ogni mattina prendeva il treno della linea ferroviaria "Tokyo- Shibuya", Hachiko lo accompagnava e lo andava a riprendere tutte le sere, ma un giorno il professore non tornò e il suo fedele amico a quattro zampe, che allora aveva 18 mesi, lo attese inutilmente alla stazione ferroviaria. Il professor Ueno, interpretato da Gere, era stato colto da infarto mentre si trovava all'università il 12 maggio 1925. Da allora ogni giorno, per dieci anni, ogni sera Hachiko si recò alla stazione ad aspettarlo e, nonostante fosse affidato ai parenti del professore, il capostazione di Shibuya, così come i diversi pendolari, cominciarono ad accudirlo offrendogli cibo e riparo, fino a che l' 8 marzo 1935 non morì, proprio davanti alla stazione di Shibuya all'età di 11 anni e 4 mesi. La notizia della morte del "fedele Hachiko" finì sui giornali e l'impatto che ebbe la notizia fu tale che fu dichiarato un giorno di lutto, per ricordare la sua fedeltà e non solo, fu eretta una statua di bronzo in suo onore realizzata dal famoso Shou Ando e posta alla stazione di Shibuya, mentre una sua copia fu eretta contemporaneamente anche ad Odate, il luogo natale del cucciolo. La statua però sembra che fu distrutta dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, ma secondo altri invece venne rimossa e fusa per aiutare il paese a produrre nuove armi per l'armata imperiale. Comunque nel 1947 il figlio di Ando, Takeshi, la ricostruì e fu posizionata esattamente dove era la precedente, ossia nel punto esatto dove Hachiko attese invano il ritorno del padrone. Per quanto riguarda Hachiko, il suo corpo fu preservato tramite tassidermia ed esposto al "Museo Nazionale di Natura e Scienza", però alcune sue ossa sono sepolte accanto alla tomba del padrone nel cimitero di Aoyama. Da allora ogni anno in Giappone viene organizzata una cerimonia per ricordare Hachik?, a cui partecipano numerosi amanti dei cani che portano il loro omaggio alla sua lealtà e alla sua devozione. La giapponese "Culture Broadcasting Network", nel tempo, è perfino riuscita a trovare una vecchia registrazione di Hachik? mentre abbaiava ed è stata trasmessa in radio nel 1994, ove venne ascoltata da milioni di persone.
E' una storia decisamente molto commovente e drammatica, per questo sicuramente difficile da realizzare, infatti sarà arduo mantenere un equilibrio costante dei diversi elementi della storia e delle sue sfaccettature, senza cadere nel patetico o nella mera cronaca, o annoiare il pubblico senza catturarne cuore. Tuttavia Hallström, così come i suoi attori, hanno già regalato al pubblico delle performance eccezionali, per cui non resta che attendere e vedere cosa succederà, e se anche per questa pellicola vi saranno "buon temponi" che si divertiranno ad imbrattare i manifesti facendo spoiler, come è successo per "Io e Marley".
Federica Di Bartolo
(23 marzo 2009)
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