Rassegna Flash: Elsa, la diva "controvoglia"
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Silvio Muccino;
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"Diva controvoglia è un bellissimo titolo, mi si incolla perfettamente perché io non ho mai voluto giocare alla diva, ho preferito pensare alla mia vita, a divertirmi, ad andare al cinema ed a teatro quando volevo io ed a fare la spesa; quella della diva è un'etichetta che ti danno gli altri". Con la solita, immancabile classe, Elsa Martinelli ha così accolto a Roma la stampa, il giorno 28 Aprile 2006, in occasione della presentazione di Elsa Martinelli: Diva controvoglia, rassegna cinematografica che le sarà dedicata, dal 3 al 7 maggio, presso il Cinema Trevi. "Lo scopo dell'iniziativa è quello di mettere a fuoco un attore o un attrice che, al di là del valore intrinseco, merita di essere riscoperto" ha precisato l'Assessore alle Politiche Culturali Gianni Borgna, il quale non ha esitato a definire atipica e molto raffinata la variegata filmografia dell'attrice, la cui carriera è cominciata al fianco dei grandi divi americani, periodo del quale ha ricordato divertita: "Non parlavo una parola d'inglese, tanto è vero che nel primo film che ho fatto con Kirk Douglas interpretavo un'indiana e facevo praticamente la muta". Una carriera che ammette di aver cominciato per pura curiosità e che, tra titoli poco conosciuti come "Il garofano rosso" di Luigi Faccini e "Un amore a Roma" di Dino Risi ed altri decisamente più celebri del calibro di "Donatella" di Mario Monicelli, che le fece vincere l'Orso d'oro al Festival di Berlino, e "La decima vittima" di Elio Petri, le ha consentito di scoprire la timidezza e la gentilezza di Pier Paolo Pasolini, la simpatia di Orson Welles e l'eleganza di John Wayne, a detta sua un grande patriarca di Hollywood, il quale andava ogni domenica a messa e faceva colazione insieme a tutti i nipoti.
Quella organizzata al Cinema Trevi, quindi, si presenta come un'occasione unica per ripercorrere una "vita cinematografica" svolta quasi interamente all'ombra del divismo internazionale: quella di colei che prevede per Silvio Muccino un futuro da grande regista e che si definisce una delle donne più divertenti d'Italia, tanto da desiderare di interpretare un film insieme a Michele Placido o Carlo Verdone, oltre ad asserire intelligentemente che spesso è meglio centrare un piccolo ruolo, anziché sostenere male un intero film. E delle dive di oggi dice: "Le dive di una volta erano meglio, in quanto meno pretenziose; parliamo di donne come la Monroe o la Garbo, perché le vere dive c'erano fino agli Anni Cinquanta e Sessanta. Oggi le dive non esistono, si creano mettendole intorno diciotto bodyguard e diciotto press - agent, poi vengono in Italia per presentare i loro film e concedono ai giornalisti soltanto cinque minuti per uno!".
Francesco Lomuscio
(03 maggio 2006)
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