Anarchia - La Notte del Giudizio
"La notte del giudizio", del 2013, era stato un thriller interessante e questo secondo capitolo conferma quanto di buono avevamo potuto vedere. "Anarchia - La notte del giudizio" è un thriller prodotto dal mago del low cost Jason Blum e diretto da James DeMonaco, già autore del capostipite. In forma smagliante troviamo Frank Grillo, che abbiamo potuto apprezzare come coprotagonista in "Captain America – The Winter Soldier" e in "Zero Dark Thirty". Rispetto al claustrofobico primo capitolo, il film sfrutta pienamente la metropoli in una tensione sempre crescente che coinvolge lo spettatore fino alla fine. La nuova società è in mano ai padri fondatori che hanno deciso che, per debellare il crimine, la strada è una sola: la notte dello Sfogo. Una notte dove ogni crimine resta impunito e dove il sangue scorre a fiumi nelle strade cittadine. In un’atmosfera di controllo che ricorda molto il mondo dispotico realizzato da George Orwell in "1984", con l’occhio della telecamera che arriva ovunque. Il protagonista deve mettere a dura prova se stesso per aiutare una madre con la figlia e una coppia di fidanzati a sfuggire dalla violenza. In una serie di inseguimenti mozzafiato, prima a piedi e poi in auto, lottano contro i ricchi che vogliono purificarsi e il governo, interessato soltanto a reprimere tutti coloro che combattono lo Sfogo. L’unico aiuto viene dato loro da un’associazione capitanata dal rivoluzionario Carmelo, interpretato da un intenso Michael K. Williams, il quale rappresenta l’ultimo avamposto per la libertà. Il lungometraggio è un susseguirsi di scontri con arma da fuoco e la denuncia al futuro politico che ci aspetta è ben evidente. Anche le persone migliori possono essere corrotte nella notte dell’anarchia. Chiaro l’omaggio al "1997: Fuga da New York" di John Carpenter e a "I guerrieri della notte" di Walter Hill. I novanta milioni incassati dopo il primo film hanno convinto Blum a continuare il franchising per una trilogia; ma, a quanto pare, l’intenzione è quella di arrivare a cinque capitoli. Il rischio di tirare troppo la corda, quindi, potrebbe essere dietro l’angolo, ma davanti a simili plusvalenze è difficile fermarsi ed è probabile prevedere uno sviluppo produttivo in stile "Paranormal activity". Sicuramente da vedere, non solo per le sequenze adrenaliniche, ma anche e soprattutto per il messaggio socio-politico trasmesso dalle affascinanti immagini.
La frase:
"Al suono dell’inizio della sirena ogni crimine sarà sospeso per 12 ore".
a cura di Thomas Cardinali
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