17 settembre 2001 - Conferenza stampa
Woody Allen
Intervista al regista del film
"Il mistero dello Scorpione di Giada"
di Valerio Salvi
Mr. Allen, lei e Manhattan siete praticamente sinonimi. Come ha vissuto questi drammatici giorni e dove si trovava al momento dell'attentato?
Quando è accaduto mi trovavo li, in casa. Sono, ovviamente shockato da tutto questo, ma non sorpreso. Abbiamo sempre saputo che il terrorismo può colpire ovunque nel mondo e noi non dovevamo certo pensare di esserne immuni. Ma la cosa che lascia più attoniti è l'irrazionalità del gesto. È incredibile che si possano uccidere cinquemila persone, di tutte le etnie e religioni, senza alcun motivo. Mi sembra tutto senza senso.
Devo comunque dire che New York sta rispondendo al meglio: tutti aiutano e fanno quanto possono rimboccandosi le maniche. Il governo si è come svegliato dal suo letargo e sa che deve agire sotto il profilo politico, sociale, militare ed economico, ma la situazione è complessa. La reazione positiva dell'America è comunque grande in una simile tragedia. Si spera che non accada mai più qualcosa di simile in nessuna parte del mondo.
Perché, a differenza di altri, è venuto comunque in Italia nonostante tutto?
Ho deciso di non cancellare il viaggio perché non ha senso chiudersi in un guscio, come un'ostrica, ma bisogna andare avanti positivamente anche per dare un segnale forte.
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