19 aprile 2005 - Conferenza stampa
"Tutti all'attacco"
Intervista al cast.
di Mauro Corso
Che tipo di film è Tutti all'attacco?
Dado: è un film sul calcio, o almeno così pensavo. Quando sono stato contattato, secondo la tradizione americana, ho perso 6-7 chili perché pensavo di intrerpretare un calciatore, e questo si vede nel film, è bene sottolinearlo. L'unica cosa è che avevo continuamente idee e trovate che mi venivano bocciate, ma che poi mi venivano rubate da Pieraccioni, quasi una specie di nonnismo da attori.
Ceccherini: è un film che deve assolutamente andare a vedere Della Valle, per capire che se vuole salvare la Fiorentina deve chiamare me. E poi naturalmente è un omaggio a Mazzone.
Mariconda (sceneggiatore): è un film che esprime il bisogno di fantasia sui campi di calcio, per questo c'è il riferimento a Shaolin soccer, il film più scaricato del mondo da internet. Oltre ad essere ovviamente un omaggio al film di genere.
Quello di Ceccherini è un ruolo diverso dal solito, meno sopra le righe, sente di essere cresciuto come attore?
Ceccherini: Beh, le righe in campo ci sono, ma restando in argomento devo ringraziare il regista. Sto migliorando in realtà perché mi sto per ritirare e sparo le ultime cartucce. Diciamo che stavolta sono meno mediocre del solito, ho persino letto il copione! Mi è piaciuto lavorare con questo giovane genovese, anche se non ha mai pagato una cena.
Quanto è cambiata la sceneggiatura lavorando con attori spesso autori di se stessi?
Vignolo (regista): La sceneggiatura era ben strutturata, in tre atti, ma ogni sera prima delle riprese riguardavamo le scene con Massimo, e magari apportavamo qualche cambiamento.
Ceccherini: Ad esempio all'inizio il film doveva essere su una squadra di serie A, ma poi ci siamo guardati in faccia...
Dado: siccome dobbiamo sempre imitare gli americani, secondo il metodo Stanislavskij Massimo mi ha portato nelle ricevitorie Snai e mi ha perdere non dico centinaia di euro, ma poco ci manca.
In questo film non c'è volgarità, si tratta di un ritorno alla commedia leggera all'italiana o magari la volgarità ha anche stancato Ceccherini?
Ceccherini: la volgarità non mi stancherà mai!
Non ti senti maturato, indirizzato?
Ceccherini: lo sarei pure, ma non mi chiamano! Mi chiamano solo per i reality show, ma come posso fare, non so nuotare e rischio di affogare appena mi lanciano dall'elicottero, o magari mi mandano in Brasile o non mi fanno mangiare, e io come faccio? Allora magari facciamo il reality a casa mia. Comunque sarò nel prossimo film di Pieraccioni.
In quanto tempo è stato girato e quanto è costato il film?
Vignolo (regista): è stato girato in sei settimane ed è costato due milioni di euro.
Ceccherini: mezzo milione è andato in gin per il sottoscritto.
Nel film viene affrontato il problema della forte immigrazione cinese a Prato.
Ceccherini: sì, sono troppi, sono dei nuovi invasori e poi sono quasi alieni con le loro strane usanze, mi viene in mente quello che aveva detto Beppe Grillo di recente...
Ma il film sarà distribuito in Cina?
Ceccherini: Naturalmente, e amo i cinesi; le scene migliori del film sono quelle in cui ci sono loro.
Non era possibile fare intervenire Mazzone?
Ceccherini: l'ho corteggiato a lungo ma non se l'è sentita; si è limitato a farmi il favore della foto.
Per il regista Vignolo: quanto ha rotto Ceccherini durante la realizzazione?
Vignolo (regista): Una notte mi chiamano, era mezzanotte passata, dicendo che c'era qualcosa che non andava nella sceneggiatura. Scendo con tutte le carte e trovo che stavano facendo una festa incredibile... no, Massimo mi aiutato moltissimo, in particolare nella direzione degli attori, cosa fondamentale per me che finora ho girato soprattutto videoclip.
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