01 Ottobre 2008 - Intervista
"La mummia - La tomba dell'imperatore dragone"
Intervista al regista.
di Francesco Lomuscio

Trionfante al botteghino tricolore con il suo "La mummia-La tomba dell'imperatore dragone", terzo capitolo della saga avventurosa iniziata nel 1999 da Stephen Sommers, il regista Rob Cohen è approdato a Roma per concederci quattro chiacchiere sul film.


Leggi lo speciale sulle mummie al cinema

Cosa ne pensa del fatto che il suo film al box office stia ottenendo un risultato superiore anche rispetto a "Sfida senza regole" con Al Pacino e Robert De Niro?
Rob Cohen: Sono molto felice di questo, anche perché ho tre gemelli piccoli che sono per metà italiani, quindi è per me una bella gioia godere di un evento che lo è come lo sono loro; tengo però a precisare che ho apprezzato molto "Sfida senza regole", perché Pacino e De Niro insieme sono una coppia eccezionale.

Tenendo in considerazione il fatto che nel 1987 lei ha prodotto "Scuola di mostri" di Fred Dekker, in cui era presente anche una mummia, non crede che questo film fosse scritto nel suo destino?
Rob Cohen: Beh, se all'epoca avessi saputo che oggi avrei diretto questo film sarei stato molto più rilassato (ride).

A differenza dei due precedenti capitoli diretti da Sommers, qui sembra farsi sentire maggiormente una certa influenza da parte degli action-movie di Hong Kong…
Rob Cohen: Certamente, il cinema di Hong Kong è stato sempre presente nei miei film, è molto più libero dal punto di vista della realizzazione delle sequenze d'azione, una realtà del tutto diversa da quella hollywoodiana, perché, per esempio, vedi Jackie Chan cadere da una finestra e rialzarsi tranquillamente in piedi. Mi sono ispirato a quel tipo di cinema proprio per avere più libertà per quanto riguarda l'uso degli stunt e della camera.

Cosa pensa del fatto che il film in Cina è stato censurato?
Rob Cohen: In realtà il Governo cinese ha soltanto chiesto che il film fosse di pura fantasia e che l'imperatore non venisse chiamato con il suo nome.

Quanto è cambiato il suo cinema da "Fast and furious" a "La mummia-La tomba dell'imperatore dragone"?
Rob Cohen: A partire da "Fast and furious" c'è stata sicuramente una crescita dichiarata anche dall'aumento di scene ed effetti speciali, ora, però, voglio tornare a cose un po' più piccole.

Di che tipo?
Rob Cohen: Ora, al di là del fatto che sto negoziando la possibilità di fare un altro "XXX" con Vin Diesel più vicino a "The Bourne identity" che a James Bond, sto scrivendo "Il cane rosso", rivolto al pubblico dei bambini, quello dei miei tre gemelli.

Come mai ha diretto "Fast and furious" e "XXX" ma non i loro sequel?
Rob Cohen: Amo cimentarmi in tante cose, soprattutto perché il tempo è poco e per un regista un film significa due anni (ride); la mia carriera è costituita da trenta film che ho cercato di rendere tutti diversi tra loro, anche se questo nuovo "XXX" lo voglio fare perché quello iniziato con Diesel è un personaggio destinato ad evolversi in maniera diversa. Gli Studios hanno fatto un secondo "XXX" con Ice Cube ed il sequel di "Fast and furious", ma non li hanno amati.

Fa una particolare scelta fisica per i suoi attori?
Rob Cohen: Si cerca sempre di individuare attori che siano credibili nei ruoli d'azione, soprattutto che abbiano la sportività e la capacità di rendersi tali. Ci sono pochi attori adeguati al cinema d'azione e le donne sono anche meno, per questo poi si cerca sempre di lavorare con Sylvester Stallone, Clint Eastwood e Arnold Schwarzenegger.

Nella didascalia finale di questo terzo "La mummia" si legge che le mummie sono anche in Perù; vuole lasciare intuire che ci sarà un quarto capitolo? Se sì, sarà lei il regista?
Rob Cohen: In realtà, l'ambientazione orientale di questo terzo episodio è stata una scusa, perché sono un appassionato di quel tipo di cultura e, a differenza della civiltà vichinga, che usava mummificare i corpi, ciò in Cina non si faceva. Per sapere se sarò io a dirigere il quarto "La mummia" bisogna chiamare la Universal (ride).

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