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03 Settembre 2007 - Conferenza stampa
"Il treno per il Darjeeling"
Intervista al cast.
di Francesco Lomuscio
In occasione della presentazione di "The darjeeling limited" presso la 64ª mostra d'arte cinematografica di Venezia, il regista Wes Anderson ha incontrato la stampa affiancato dal cast Grande assente Owen Wilson, il quale, come è noto, sta attraversando un brutto periodo di depressione che lo ha portato a tentare il suicidio.
Wes Anderson: Prima di cominciare volevo soltanto dire che presentare oggi il film qui a Venezia è per me molto importante, come lo è anche per Owen, il quale è stato contentissimo di sapere che "The darjeeling limited" sarebbe stato qui. Purtroppo come sapete ha avuto una settimana molto dura, ma ora sta meglio.
"Le avventure acquatiche di Steve Zissou" venne girato anche qui in Italia, dove ora siete tornati per presentare il nuovo film…
Wes Anderson: Questo film è sicuramente iniziato quando ero qui in Italia per girare "Le avventure acquatiche di Steve Zissou", sento una certa connessione tra Italia ed India.
Che relazione esiste tra il comico ed il tragico?
Bill Murray: Questa è una domanda tragica, ma cercherò di renderla comica (ride). In realtà si tratta dello stesso tipo di recitazione, ma credo che sia più facile far piangere le persone che farle ridere, poi penso che per interpretare una commedia bisogna essere sé stessi. Però, quando si è belli come me o Jason è difficile far ridere le persone.
Come i precedenti film di Wes Anderson, anche questa è una storia di famiglia disfunzionale…
Wes Anderson: Sì, ho sempre voluto fare la storia di tre fratelli perché anche io sono un fratello. Poi hanno contribuito anche i rapporti di fratellanza stabiliti negli anni con Owen e Luke Wilson e con gli altri attori. Comunque, tutti i personaggi dei miei film sono inventati ed il prossimo riguarderà una famiglia di volpi animate, quindi andrò oltre. Anche se sempre di una famiglia si tratterà (ride).
Il cortometraggio che apre la versione del film proiettata qui al festival verrà ulteriormente sviluppato?
Wes Anderson: No, non ci sarà un ulteriore sviluppo del corto.
Parliamo degli aspetti visivi del film.
Wes Anderson: La nostra politica di partenza era quella di scoprire le cose, non di inventarle. Quindi nessun set è stato costruito, a parte il treno che è stato modellato.
Ed i colori da dove provengono?
Wes Anderson: Penso che l'India sia piena di colori, forse più di ogni altro paese al mondo, ed è questo uno dei suoi aspetti magici. Poi, una nostra regola era quella di fare il film nella maniera più personale possibile, quindi ci siamo basati sulle nostre esperienze.
Adrien Brody è l'ultimo entrato a far parte del vostro team…
Adrien Brody: E' stato un grande onore per me essere accolto in questa famiglia, ammiro Wes e da tempo volevo far parte di un suo progetto.
Wes Anderson: Vorrei aggiungere che spesso ho scelto gli attori perché mi hanno telefonato, lui non mi ha mai chiamato (ride).
Il film segna anche la prima esperienza di co-sceneggiatore per il protagonista Jason Schwartzman….
Jason Schwartzman: E' stata un'esperienza molto divertente e, anche se dopo "Rushmore" non ho più fatto film con Wes, dopo dieci anni la nostra amicizia è stata mantenuta.
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